“Che è ‘sta pipinara?” Ecco perché si dice così (soprattutto in spiaggia)
Esistono espressioni romane dall’origine incerta, ma che fanno ormai parte del linguaggio quotidiano. Una in particolare è “pipinara”, che sta ad indicare una situazione di confusione, trambusto, tipica della folla disorganizzata. Vi è capitato di utilizzarla?
Esistono espressioni romane dall’origine incerta, ma che fanno ormai parte del linguaggio quotidiano. Questi neologismi sono oggetto di studio della sociolinguistica e raccontano molto dell’organizzazione ed il funzionamento della società umana.
Una in particolare è “pipinara”, che sta ad indicare una situazione di confusione, trambusto, tipica della folla disorganizzata. Queste parole particolari sono ambito della dialettologia e della semantica, nell’eterna contrapposizione tra due ipotesi: è il linguaggio a formare il pensiero o è il pensiero a strutturare il linguaggio?
In questi giorni, con il caldo torrido, la maggior parte delle persone appena può si reca fuori città ed è frequente sentire questa voce gergale soprattutto in spiaggia dove si incontrano frotte e bande di ragazzini chiassosi, gente accatastata sul fazzoletto del litoraneo laziale, alla ricerca di refrigerio e abbronzatura.
Secondo l’enciclopedia Treccani, la derivazione è onomatopeica, pipino in romanesco infatti sta per “pidocchio”. La parola del resto suggerisce l’idea di brulichio.
Anche Pierpaolo Pasolini riporta questa parola nel libro neorealista “Una vita violenta”: “nel cortile c’era la solita pipinara di tutti i giorni; Tommaso, però, tutta quella pipinara nemmeno la vedeva”.
Secondo altre versioni rimanderebbe al sostantivo “pigolio”, restituendo un’immagine di caos costante e fastidioso. Il concetto di “pipinara” è diventato comune durante la pandemia con il termine “assembramento”, un altro esempio tipico, infatti, è la calca dei mercati. Spesso questa espressione la si può ascoltare a Porta Portese: “co’ ‘sto caldo e ‘sta pipinara io là non ce vado”.
Viene utilizzata di frequente in presenza di bambini urlanti, magari che giocano tutti insieme in piscina.
È sinonimo di “caciara”, altro neologismo romano indicante caos. Non è chiaro se venisse utilizzato anche nei bordelli: il termine “casino” del resto, sta ad indicare rumori molesti.
Tendenzialmente “pipinara” ha intrinseco un soggetto collettivo che disturba la tranquillità, applicabile anche alla cosiddetta “cagnara”, in riferimento all’abbaiare simultaneo e fastidioso di diversi cani.
“A Trastevere la sera con tutta ‘sta pipinara non si riesce a dormire”.
Il padrone di una pizzeria di Testaccio ha confidato che un uomo al secondo piano di un palazzo ha lanciato dell’acqua alle persone in attesa fuori il locale perché facevano troppo rumore. L’impaziente signore avrebbe urlato prima dell’incauto gesto: “così la fate finita de fa’ ‘ sta c*** de’ pipinara!”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA