Alla scoperta di Roma: il Giardino degli Aranci, la terrazza verde sulla città

Riproponiamo questo bell'articolo di Roma Capitale per andare alla scoperta dei luoghi segreti di Roma. Un panorama unico che spazia dall’Altare della Patria fino al Gianicolo, passando per l’Isola Tiberina e la Basilica di San Pietro. Lo si può ammirare dal Parco Savello, comunemente conosciuto come il Giardino degli Aranci, un romantico e affascinante rettangolo verde di circa 8.000 metri quadrati, in cima al colle Aventino.
Alla scoperta di Roma: il Giardino degli Aranci, la terrazza verde sulla città.
Riproponiamo questo bell’articolo di Roma Capitale per andare alla scoperta dei luoghi segreti di Roma. Un panorama unico che spazia dall’Altare della Patria fino al Gianicolo, passando per l’Isola Tiberina e la Basilica di San Pietro. Lo si può ammirare dal Parco Savello, comunemente conosciuto come il Giardino degli Aranci, un romantico e affascinante rettangolo verde di circa 8.000 metri quadrati, in cima al colle Aventino.
Realizzato nel 1932 dall’architetto Raffaele De Vico, il Giardino degli Aranci sorge nell’area dell’antica fortezza costruita tra il 1285 e il 1287 presso la chiesa di Santa Sabina dalla famiglia Savelli, a cui si deve il nome originale del parco. Oltre alla cinta muraria, del castello e dei suoi successivi ampliamenti sono rimasti soltanto alcuni granai e magazzini sotterranei, mentre l’edificio venne quasi integralmente demolito nel 1613.
Questo spazio verde, inizialmente, fu utilizzato dai frati dominicani come orto, mentre ora le mura medievali delimitano un bellissimo giardino caratterizzato dalla presenza di piante di arance amari, poste in ricordo di San Domenico, fondatore dell’ordine dei Dominicani che visse nel vicino convento e che predicava qui, proprio sotto un albero di arancio.
L’idea di De Vico era quella di realizzare un parco aperto al pubblico con una terrazza che reggesse il confronto con quelle già rinomate del Gianicolo e del Pincio. Fino a quel momento, infatti, lo splendido panorama poteva essere ammirato privatamente soltanto dalla famiglia Savelli. Al giardino venne data un’impostazione simmetrica con un viale mediano in asse con il belvedere, intitolato all’attore Nino Manfredi, che si apre in due slarghi che si snodano dalla piazza centrale.
L’ingresso principale, in piazza S. Pietro d’Illiria, fu arricchito nel 1937 dal portale proveniente da Villa Balestra. Accanto all’entrata si trova una particolare fontana con un monumentale mascherone dedicato al dio Oceano e una vasca termale di granito di epoca romana, realizzata da Giacomo della Porta, che fino agli anni ‘30 si trovava all’interno del giardino.
Secondo la tradizione fu San Domenico di Guzman a trapiantare in Italia il primo esemplare d’arancio, nel 1220, importandolo dalla Spagna e piantandolo all’interno del chiostro della chiesa di Santa Sabina, sul colle Aventino, dove è tutt’ora visibile tramite un foro nel muro del portico della chiesa. La leggenda vuole che l’albero di arance amare si rivelò capace di compiere miracoli facendo nascere spontaneamente altre piante ma anche, ad esempio, aiutando Santa Caterina da Siena, in visita a Roma per incontrare Papa Urbano VI, a cui donò cinque arance che aveva raccolto nel giardino sull’Aventino.
Il Giardino degli Aranci è aperto tutti i giorni, l’ingresso è gratuito, gli orari variano a seconda dei mesi:
Da ottobre a febbraio dalle ore 7 alle 18;
Marzo e settembre dalle ore 7 alle 20;
Da aprile a agosto dalle ore 7 alle 21;
È possibile visitare questo incantevole e silenzioso angolo di verde anche attraverso le visite guidate e il trekking urbano storico-ambientale organizzato dal Dipartimento Tutela Ambientale (itinerario: Roseto, Giardino degli Aranci, Giardino di Sant’Alessio, Giardino di Sant’Anselmo, il prossimo in programma il 7 marzo). Un’attività che coniuga natura, storia e arte per riscoprire e apprezzare con una diversa consapevolezza le infinite bellezze della città eterna.
A pochi metri dal Giardino degli Aranci c’è un altro luogo che da sempre attrae i turisti: la serratura in ottone del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta, dalla quale si può ammirare il Cupolone della Basilica di San Pietro, perfettamente incorniciato dalle siepi del giardino Settecentesco del Priorato. Un punto di osservazione unico, situato in piazza dei Cavalieri di Malta, particolarmente suggestivo al tramonto. L’unico ostacolo è la fila che si crea davanti all’usurata serratura, ma vale la pena aspettare qualche minuto, con un colpo d’occhio si riesce a viaggiare attraverso tre Stati: dall’Italia si guarda lo Stato del Vaticano attraverso Malta.

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