Gli studenti romani manifestano contro le manganellate della polizia a Pisa

"Contro le vostre manganellate. Piantedosi dimettiti": si legge sullo striscione esposto in piazza Beniamino Gigli a Roma, davanti al Teatro dell'Opera e a pochi metri dal Viminale, per la manifestazione promossa dalla Rete degli studenti medi del Lazio "contro le manganellate e la gestione di Piantedosi", sulla base soprattutto dei recenti fatti avvenuti a Pisa.
Gli studenti romani manifestano contro le manganellate della polizia a Pisa.
Manganellate a Pisa, 1.500 studenti con fumogeni e megafoni davanti al Viminale a Roma. Gli studenti stanno cantando slogan a favore della Palestina, contro il ministro Piantedosi. “Piantedosi dimettiti”: la mobilitazione degli studenti a Roma.
“Contro le vostre manganellate. Piantedosi dimettiti”: si legge sullo striscione esposto in piazza Beniamino Gigli a Roma, davanti al Teatro dell’Opera e a pochi metri dal Viminale, per la manifestazione promossa dalla Rete degli studenti medi del Lazio “contro le manganellate e la gestione di Piantedosi”, sulla base soprattutto dei recenti fatti avvenuti a Pisa.
Il messaggio è chiaro: gli studenti romani chiedono le dimissioni di Piantedosi e denunciano la violenza durante le manifestazioni, affermando la necessità di uno Stato democratico che rispetti il diritto alla libera espressione.
Mentre risuona il brano “Casa mia” di Ghali dalle casse, gli studenti, circa un centinaio, agitano bandiere della pace e della Palestina. Oltre agli studenti universitari e dei collettivi de La Sapienza, hanno partecipato alla mobilitazione anche rappresentanti di Anpi Roma, Arci Roma e Cgil Roma Lazio. La protesta nasce in seguito agli eventi di Pisa, Firenze e Catania che hanno coinvolto studenti di diverse città.
I ragazzi hanno esposto cartelli con messaggi eloquenti: “Avete le mani sporche di sangue”, “Censura più manganelli uguale fascismo”, “Vogliamo cultura, ci date violenza”, “Povera patria, schiacciata dagli abusi del potere”. La protesta riflette la preoccupazione degli studenti nei confronti della violenza e della repressione nei loro confronti durante le manifestazioni.

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