Dal Campidoglio il grido per Alexei Navalny

Roma risponde unita alle parole di Alexei Navalny, il dissidente russo deceduto in prigione, in circostanze ancora da chiarire. Piazza del Campidoglio si è illuminata per ricordare al mondo che la forza della democrazia, dello stato di diritto, della libertà di espressione e di stampa saranno sempre più forti del terrore e della violenza.
Dal Campidoglio il grido per Alexei Navalny.
“Se mi uccideranno, non arrendetevi”.
Roma risponde unita alle parole di Alexei Navalny, il dissidente russo deceduto in prigione, in circostanze ancora da chiarire. Piazza del Campidoglio si è illuminata per ricordare al mondo che la forza della democrazia, dello stato di diritto, della libertà di espressione e di stampa saranno sempre più forti del terrore e della violenza.
All’iniziativa in onore di Navalny ha partecipato tutta l’Amministrazione capitolina che ha accolto in piazza tutte le forze politiche che, senza distinzione, hanno voluto manifestare in nome dei valori della democrazia, della libertà, dei diritti civili.
“Da Roma, dalle città d’Europa e dalle democrazie di tutto il mondo si leva un grido di indignazione – ha sottolineato il Sindaco Gualtieri – e un appello accorato al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin: fermatevi! Lo gridiamo. Da questa nostra città che, come tante altre capitali d’Europa, ha conosciuto e pagato a carissimo prezzo le conseguenze nefaste del tracollo della democrazia. È una spirale che noi europei conosciamo benissimo: la storia ci insegna che laddove viene eliminato il dissenso, laddove si calpestano i diritti e le libertà delle persone, laddove la violenza prevale sul rispetto della persona, l’esito è sempre distruttivo”.

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