Una scuola del Frusinate introduce il “Congedo Mestruale”.

L’Istituto di Istruzione Secondaria ‘G. Sulpicio’ di Veroli diventa pioniere nella Provincia di Frosinone, adottando una nuova politica di congedo mestruale. Questa iniziativa, unica nel suo genere, offre alle ragazze affette da dismenorrea la possibilità di usufruire di due giorni di permesso al mese, senza che ciò influisca sul computo delle assenze, previa presentazione di un certificato medico.

La proposta, originata dalle rappresentanze studentesche, ha ottenuto il sostegno del Collegio Docenti e l’approvazione del Consiglio d’Istituto. La consigliera regionale del Lazio, Sara Battisti, esprime apprezzamento per questa iniziativa “rivoluzionaria”, specialmente in un contesto storico segnato da un profondo dibattito sul ruolo educativo della scuola, alla luce degli eventi recenti, come il femminicidio di Giulia Cecchettin.

Il Pilo Albertelli è stata la prima scuola del Lazio a riconoscere il congedo mestruale, permettendo alle studentesse con patologie come l’endometriosi, la dismenorrea e la vulvodinia di assentarsi per due giorni al mese, previa presentazione di un certificato medico. In precedenza, il Liceo Artistico di Ravenna aveva intrapreso un’iniziativa simile nel dicembre scorso.

Sebbene la legge stabilisca che gli studenti debbano frequentare almeno tre quarti dell’orario annuale per essere ammessi agli scrutini, permettendo solo un quarto di assenze per la validità dell’anno scolastico, le scuole possono individuare deroghe per assenze motivate e documentate. La proposta di estendere il congedo mestruale a tutte le scuole italiane è stata avanzata anche dalla Rete degli Studenti Medi e ha ricevuto supporto parlamentare con una proposta di legge presentata dalle deputate dell’Alleanza Verdi e Sinistra, firmata dall’intero gruppo parlamentare.

“C’è ancora domani”: Paola Cortellesi abbraccia la sua fan Caterina al corteo contro la violenza sulle donne.

Una delle scene toccanti di “C’è ancora domani”, l’ultimo film di Paola Cortellesi, diventa un simbolo di resistenza. Caterina Cesari, studentessa di comunicazione alla Sapienza, ha partecipato alla manifestazione contro la violenza sulle donne a Roma, portando un cartellone ispirato al film. La scena ha attirato l’attenzione della stessa Cortellesi durante il corteo, e l’incontro è diventato un momento emozionante.

Caterina, intervistata da Repubblica, ha sottolineato il potere del cinema nel trasmettere tematiche sociali e interpreta il film come un messaggio di speranza e rinascita. Parlando dell’incontro con Paola, ha descritto l’emozione dell’attrice che, vedendola, si è commossa. Caterina, miope e senza gli occhiali, è corsa verso la Cortellesi, che l’ha ringraziata. L’abbraccio è diventato un gesto di reciproca gratitudine, evidenziando la connessione tra l’arte cinematografica e la realtà sociale.