Donna partorisce in mezzo al traffico di Roma: i passanti applaudono.

L’ostetrica dei vip, Liliana Celestina Evangelista, condivide l’emozionante esperienza di assistere al parto di una donna di 39 anni rimasta intrappolata nel traffico della Capitale.

Fanpage.it riporta il racconto della situazione: “Tutto è proceduto alla perfezione, sia la madre che la bambina stanno bene. Quando la piccola è venuta al mondo, è stata accolta da un caloroso applauso”. La cinquantaquattrenne Liliana Celestina Evangelista, ostetrica con trentatré anni di esperienza, attualmente in servizio presso la Casa di Cura Santa Famiglia in via dei Gracchi nei Prati, ha fornito dettagli sui commoventi momenti vissuti il pomeriggio del 25 novembre. Inaspettatamente, si è trovata ad assistere a un parto all’interno di un furgoncino bloccato nel traffico di Roma da una donna diretta verso la clinica ma impossibilitata a raggiungerla in tempo.

Una novità per l'”ostetrica dei vip”, nota per aver assistito la nascita di centinaia di bambini, molti dei quali figli di personaggi famosi come Sveva Sagramola, Pierfrancesco Favino, Gianmarco Tognazzi, Max Gazzè, Giuliano Sangiorgi, Ricky Memphis e Aldo Montano.

“Mi trovavo fuori dalla clinica, non in servizio, quando ho udito grida strazianti”, ha raccontato. “Ho capito immediatamente che si trattava di una donna in travaglio del parto.” Liliana si è precipitata a piedi verso il veicolo, distante circa duecento metri da lei. All’interno, una donna trentanovenne di origini cinesi proveniente da Rieti e il suo sbigottito marito.

“Mi sono resa conto che la fase espulsiva era già in corso; la testa era già fuori e pronta a emergere. Non c’era tempo per il trasferimento in clinica, ma era necessario agire immediatamente. Va detto che non indossavo i guanti, non perché non li avessi con me, ma semplicemente perché non ero in servizio. Ho assistito la paziente come faccio sempre, il parto è un processo naturale e tutto si è svolto tranquillamente”.

Il tumulto ha attirato una folla di persone, che si è radunata intorno al veicolo, seguendo da lontano l’evolversi del parto. “L’aspetto positivo è stato che erano lì, mantenendo una rispettosa distanza, ad attendere con emozione la nascita. Quando la bambina è emersa, la tensione si è sciolta in un applauso sentito.”

Intanto, su indicazione dell’ostetrica, il marito ha contattato la struttura per richiedere l’ausilio delle colleghe e l’uscita delle pinze per il cordone ombelicale. “La neonata era rosea e in buona salute. L’ho immediatamente posta a contatto con il corpo della madre e coperta. Successivamente, abbiamo trasferito la paziente in sala parto per la seconda fase, riguardante l’espulsione della placenta”. La bambina, pesante 3 chilogrammi e 340 grammi, e la madre stanno bene

Latina, sta male e va in ospedale: nello stomaco gli trovano decine di bulloni, mollette, batterie, accendini e punte di trapano.

Il paziente si è presentato al pronto soccorso lamentando un generale senso di debolezza, apparentemente nulla di grave. Tuttavia, l’attenzione dei medici è catturata e decidono di eseguire una radiografia. Il risultato lascia tutti senza parole, rivelando una varietà impressionante di oggetti all’interno dello stomaco dell’uomo.

Nello stomaco sono stati trovati spille, batterie, punte di trapano, brugole, accendini, pezzi di vetro, dadi, viti e persino una forchetta. Il paziente di mezza età, come riportato dal Gazzettino e dal Mattino, subisce un intervento d’urgenza presso l’Icot di Latina.

Il professor Giuseppe Cavallaro, responsabile dell’Unità operativa di chirurgia generale a gestione universitaria dell’Icot, comunica: “L’intervento è andato bene, il paziente si trova in buone condizioni ed è già stato dimesso.” Tuttavia, nonostante il successo dell’operazione, persiste un senso di incredulità tra i medici: “Si tratta di un caso estremo, probabilmente il primo di questa portata a livello nazionale”, aggiunge il professor Cavallaro. “Riteniamo che gli oggetti siano stati ingeriti negli ultimi mesi, una vicenda davvero particolare.”

Si ipotizza che il paziente possa soffrire di picacismo, una condizione psichiatrica che porta a ingerire regolarmente (per almeno un mese) oggetti e sostanze non commestibili. I pazienti con questa patologia solitamente inghiottono terra, carta, plastica, vernice, tessuti, pietre e pezzi di metallo, come evidenziato in questo caso, caratterizzato da una presenza massiccia di oggetti metallici estremamente pericolosi.