EurHop, dal 6 all’8 ottobre a Roma il Festival delle birre artigianali

Si tratta di uno dei Festival più grandi d'Europa ed è in programma al Salone delle Fontane dell'Eur, con 800 birre artigianali provenienti da tutta Italia.
EurHop, dal 6 all’8 ottobre a Roma il Festival delle birre artigianali.
Si tratta di uno dei Festival più grandi d’Europa ed è in programma al Salone delle Fontane dell’Eur, con 800 birre artigianali provenienti da tutta Italia.
A Roma, l’arte della birra artigianale è in primo piano con un’enfasi speciale sul “Made in Italy” quest’anno. Dal 6 all’8 ottobre, il Salone delle Fontane dell’Eur ospiterà uno dei festival di birra più grandi d’Europa, con ben 800 birre artigianali provenienti da ogni angolo d’Italia.
Queste birre di alta qualità sono frutto del lavoro di birrifici artigianali e agricoli, provenienti da tutte le regioni italiane. Il “EurHop – Roma Beer Festival,” che è il più grande salone internazionale di birra artigianale in Italia, si trasforma in un vero e proprio viaggio attraverso la produzione di birra italiana. Il Salone delle Fontane dell’Eur diventa il luogo di incontro per gli appassionati provenienti da tutto il mondo, desiderosi di assaporare le prelibate creazioni dei maestri birrai italiani.
Immagina due bancarelle lunghe 45 metri ciascuna, con oltre 400 tipi di birra, dove le migliori proposte brassicole italiane, dal Veneto alla Sicilia, passando per il Lazio, la Liguria, l’Umbria e la Toscana, si alternano. Queste birre sono state selezionate con cura da Manuele Colonna, uno dei più esperti nel settore birrario italiano e internazionale, nonché un noto pubblicano romano. L’evento offre una vasta gamma di stili e lavorazioni birrarie, seguendo le tendenze che cambiano di anno in anno. Dopo anni in cui le Ipa e le Apa hanno dominato la scena, le birre chiare in stile americano, le produzioni più recenti stanno riscuotendo successo, con birre meno amare, più facili da bere e con una gradazione alcolica media o bassa, come le Pale Ale, le Bitter, le Mild e le Session Ipa in stile inglese, o le Keller e le Helles in stile tedesco.
Luca Migliorati, uno dei promotori del Festival, spiega: “Dedicare lo spazio principale di EurHop solo ai birrifici e ai microbirrifici italiani significa sostenere gli imprenditori birrai locali, che hanno già affrontato sfide difficili a causa della crisi energetica e dell’aumento dei costi delle materie prime. Ma significa anche mettere in evidenza che le birre italiane non hanno nulla da invidiare alle più famose produzioni inglesi e tedesche, che vantano una tradizione secolare nella produzione di birra. La birra artigianale italiana e le sue materie prime hanno raggiunto un livello di qualità straordinario e sono apprezzate in tutta Europa, come dimostrano i premi costantemente conquistati dai nostri birrai in festival di tutto il mondo.”
Per coloro che desiderano esplorare le birre straniere, ci sono le “Sessioni” a numero chiuso, della durata di 4 ore ciascuna, previa prenotazione. Durante queste sessioni, è possibile degustare circa 50 birre provenienti da 15 birrifici da tutto il mondo, con un’attenzione particolare agli Stati Uniti, che sono presenti solo in questi spazi e momenti dedicati.
Il settore della birra artigianale in Italia ha conosciuto una crescita esponenziale negli ultimi vent’anni, superando la produzione annuale di 500.000 ettolitri, con una quota di mercato che rappresenta il 3,3% del mercato complessivo della birra. Questi dati, nonostante le sfide economiche, energetiche e la pandemia, testimoniano la notevole espansione di questo settore. Attualmente, ci sono oltre 1200 microbirrifici in Italia, che impiegano più di 93.000 lavoratori diretti e indiretti. I birrifici artigianali hanno subito l’incremento dei costi energetici (+180%) e delle materie prime per l’imballaggio (+30%), e il prossimo 31 dicembre scadrà la riduzione delle accise per i microbirrifici, secondo il Consorzio Birra Italiana.
Un sottogruppo dei birrifici artigianali sono i birrifici agricoli, che rappresentano il 23% del totale. Questi birrifici hanno il valore aggiunto di essere produttori delle materie prime utilizzate per la birra, contribuendo all’identità delle birre italiane con profumi, sapori e caratteristiche uniche. L’orzo italiano, in particolare, è diventato una scelta competitiva per molti birrai italiani, grazie alla sua qualità eccezionale, anche rispetto alle materie prime estere.
Il cambiamento climatico sta influenzando il settore della birra artigianale, sia in Italia che a livello globale. Le crisi dell’orzo e delle varietà di luppolo si sono verificate per il quinto anno consecutivo, a causa delle temperature elevate e delle piogge irregolari. Questi cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio la produzione di alcune varietà di luppolo, e di conseguenza, si prevede che cambieranno gli stili di birra nei prossimi anni, poiché alcune birre non potranno più essere prodotte a causa della mancanza di materie prime.

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