Il Disability Pride torna domani a Roma per l’ottava edizione
Presentata nei giorni scorsi in Campidoglio l'ottava edizione del Disability Pride Italia, iniziativa che vuole rivendicare i diritti delle persone con disabilitĂ , dei loro amici, familiari e caregivers.
Il Disability Pride torna domani a Roma per l’ottava edizione.
Presentata nei giorni scorsi in Campidoglio l’ottava edizione del Disability Pride Italia, iniziativa che vuole rivendicare i diritti delle persone con disabilitĂ , dei loro amici, familiari e caregivers.
Come riporta Roma Capitale, la manifestazione nazionale torna a Roma il 23 settembre, promossa dal Disability Pride Network, con il patrocinio di Roma Capitale: un’occasione per mettere insieme persone, istituzioni, associazioni, fondazioni e altre realtĂ con l’obiettivo comune di promuovere una societĂ piĂą accessibile e inclusiva, rispettosa dei diritti e delle differenze di ognuno.
Oltre al tradizionale corteo che sabato 23 settembre attraverserĂ le strade del centro storico di Roma, da Piazza dei Santi Apostoli a Piazza del Popolo, oggi invece si terrĂ una visita guidata inclusiva a cura di Radici Aps e Farwill per promuovere il turismo accessibile nelle cittĂ d’arte italiane.
“Stiamo lavorando per una cittĂ piĂą accessibile e inclusiva, a tutela della qualitĂ della vita e dei diritti delle persone con disabilitĂ e delle loro famiglie – spiega afferma Mariano Angelucci, Presidente della commissione Turismo di Roma Capitale – Un piano, anche in vista del Giubileo 2025, che punta a modernizzare Roma e a metterla nelle condizioni di accogliere di piĂą e meglio, con un’attenzione particolare all’inclusione e alla riduzione delle distanze e delle disuguaglianze. Ringrazio tutti gli organizzatori di questa importante manifestazione, in particolare i referenti locali Disabilty Pride Carmelo Comisi e Daniele Renda. Insieme vogliamo proseguire questo percorso di ascolto e confronto, per migliorare e rafforzare la rete di servizi e di accoglienza, promuovendo una cura specifica del tessuto urbano, a partire da infrastrutture e mobilitĂ ”.
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