Scandalo a Roma per i test di medicina venduti a 20 euro su Telegram

Un gruppo su Telegram ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità competenti quando è emerso che chiedeva appena 20 euro per fornire accesso alle domande dell’esame di ammissione o, quantomeno, per ottenere una “soffiata” sul contenuto delle domande
L’ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria è da sempre una delle sfide più impegnative per gli aspiranti studenti universitari in Italia. Il sistema del “numero chiuso,” con un numero limitato di posti disponibili e una concorrenza feroce, ha reso l’ingresso a queste facoltà estremamente competitivo. Tuttavia, di recente, uno scandalo ha sconvolto il processo di selezione, mettendo in discussione l’integrità e la trasparenza del sistema.
Un gruppo su Telegram ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità competenti quando è emerso che chiedeva appena 20 euro per fornire accesso alle domande dell’esame di ammissione o, quantomeno, per ottenere una “soffiata” sul contenuto delle domande. Questa rivelazione ha scatenato un’indignazione diffusa e ha sollevato seri dubbi sulla validità del processo di selezione.
Lo studio legale Leone Fell & C. ha reagito prontamente a questa sconcertante situazione, presentando un esposto in procura a Roma. Gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell hanno sollevato importanti questioni riguardo alla gestione dell’esame di ammissione da parte del Cisia, l’ente incaricato dell’organizzazione dei test di ingresso. Essi hanno sottolineato l'”inadeguatezza dei controlli” da parte del Cisia, che ha permesso la diffusione delle domande e delle risposte.
L’accusa principale rivolta al Cisia riguarda la mancanza di misure preventive per impedire la divulgazione delle domande. È emerso che le domande dell’esame di ammissione della sessione di aprile sono state ripetute in quella di luglio, gettando ulteriori ombre sulla trasparenza e l’equità del processo. Inoltre, è stato segnalato che i candidati che sono riusciti a superare l’esame sono stati invitati a vendere le domande sulle chat, aumentando ulteriormente il sospetto di frode e manipolazione.
Secondo gli avvocati Leone e Fell, questo scandalo rappresenta il problema più grave che abbia mai colpito il sistema del numero chiuso in Italia. L’integrità del processo di ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria è stata gravemente compromessa, e la graduatoria appena pubblicata è stata definita “falsa” a causa delle irregolarità emerse.
Questa situazione ha provocato un’ondata di indignazione tra gli studenti, i genitori e la comunità accademica, che hanno giustamente chiesto una rapida indagine e azioni correttive. La fiducia nel sistema di ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria è stata minata, e ora è fondamentale ripristinare la credibilità e l’equità del processo.
Le autorità competenti devono affrontare questo scandalo con determinazione, garantendo che i responsabili vengano identificati e puniti in modo adeguato. Allo stesso tempo, è essenziale rivedere e rafforzare i protocolli di sicurezza e controllo per prevenire future frodi e abusi. La trasparenza e l’equità devono rimanere i principi guida di qualsiasi processo di ammissione universitaria, e questo scandalo deve servire da spunto per migliorare il sistema.

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