Gli altri padri della bomba atomica: oltre a Robert Oppenheimer c’è anche il romano Enrico Fermi

Al di là di Robert Oppenheimer, ci sono altri protagonisti nella storia della creazione della bomba atomica, tra cui spicca il nome del romano Enrico Fermi.
Gli altri padri della bomba atomica: oltre a Robert Oppenheimer c’è anche il romano Enrico Fermi.
Al di là di Robert Oppenheimer, ci sono altri protagonisti nella storia della creazione della bomba atomica, tra cui spicca il nome del romano Enrico Fermi.
Questa impresa colossale coinvolse una squadra di scienziati, spesso inconsapevoli, tra cui Enrico Fermi, Ernest Lawrence e Albert Einstein, figure che portarono avanti il progetto Manhattan. Inoltre, non si può ignorare l’aspetto politico, con il presidente statunitense Truman che supervisionò l’operazione Trinity.
Tra i film più popolari proiettati nel 2023, spicca “Oppenheimer” di Christopher Nolan, uscito in Italia il 23 agosto. Quest’opera narra la storia della nascita della bomba atomica, focalizzandosi su una delle figure più controverse del secolo scorso, Robert Oppenheimer. Considerato il padre delle armi nucleari, Oppenheimer ebbe un ruolo centrale nel progetto Manhattan, da cui scaturirono i devastanti bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki.
L’idea di sfruttare la fissione nucleare per generare energia e distruttività portò alla creazione della bomba atomica. Tra coloro che contribuirono al processo vi furono i fisici coinvolti nel progetto Manhattan come Enrico Fermi, Leo Szilard, Ernest Lawrence e Arthur Compton. Anche Albert Einstein e i presidenti statunitensi Franklin Delano Roosevelt e Harry Spencer Truman giocarono ruoli cruciali. Leo Szilard intuì che se un neutrone potesse colpire un atomo e generare due neutroni, sarebbe scaturita una reazione di fissione nucleare autoalimentante. Questo concetto guidò agli esperimenti che alla fine portarono alla creazione del primo ordigno atomico. Molti di questi studi, svolti tra gli anni Trenta e Quaranta, rimasero segreti per evitare il rischio che i nazisti ne venissero a conoscenza.
L’istituzione ufficiale del progetto Manhattan avvenne nell’agosto 1942, riunendo i migliori scienziati del mondo. Arthur Holly Compton, fisico e premio Nobel del 1927, guidò il reparto metallurgico e contribuì alla produzione di reattori nucleari per convertire uranio in plutonio. Ernest Lawrence, premio Nobel del 1939, fu fondamentale per la separazione elettromagnetica dell’uranio 235.
Enrico Fermi, brillante fisico e matematico italiano, fu una mente prodigiosa del XX secolo. Già negli anni Trenta condusse studi sulla fissione nucleare e contribuì allo sviluppo delle prime reazioni atomiche. Nel 1942, mise in funzione la Chicago Pile 1, un prototipo di reattore nucleare. Nel progetto Manhattan, Fermi ebbe un ruolo di primo piano nella progettazione e nella risoluzione di problemi tecnici.
La squadra comprendeva altri luminari, tra cui Niels Bohr, Victor Weisskopf, Eugene Wigner, John von Neumann, Max Frisch, Edward Teller, l’italiano Emilio Segrè e James Chadwick. Albert Einstein, premio Nobel per la fisica nel 1921, emigrato negli Stati Uniti nel 1933, sostenne il progetto e mise in guardia dagli sforzi nazisti per creare armi potenti.
Il presidente Truman giocò un ruolo cruciale nell’operazione Trinity, la prima detonazione al mondo di un’arma nucleare. La decisione di utilizzare la bomba atomica suscitò controversie tra gli scienziati stessi, incluso Leo Szilard. Anche Enrico Fermi, dopo la prima detonazione nel 1945, iniziò a dubitare della necessità di distruggere con essa. L’uso delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki pose domande sul significato dell’intero processo scientifico.

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