L’Università Sapienza e le sue molte vite in settecento anni di storia
L’Università Sapienza è stata fondata più di settecento anni fa e da allora ha vissuto innumerevoli vite, passando dal mondo ecclesiastico a quello laico, dal rinascimento al risorgimento e da tutti gli avvenimento dell’epoca contemporanea. Ecco tutta la sua storia, riassunta!
L’Università Sapienza è la sede universitaria più antica di Roma. La sua storia incomincia nel lontanissimo 1303. All’alba del XIV secolo le Università cominciavano, almeno in Italia, ad avere sempre più notorietà e spicco fra i giovani intellettuali. Nel 1303 Benedetto VIII, passato alla storia come Papa Bonifacio VIII, convinse il suo predecessore Celestino V ad abdicare, e diventò quindi il pontefice di Roma. Nello stesso anno il nuovo papa proclama la bolla “In suprema praeminentia dignitatis”, fondando quindi lo Studium Urbis, cioè l’odierna Università di Roma. L’Università viene subito collocata fuori dalle mura vaticane, ubicazione che segna l’inizio di un nuovo rapporto tra la città di Roma e gli studiosi che giungevano da tutte le parti del mondo per apprendere le arti e gli studi nella città eterna.
Lo Studium Urbis acquista man mano importanza e prestigio: già nel 1363 riceve dalla città di Roma un contributo stabile e proficuo. Ma la sede di Trastevere non è più sufficiente a contenere la mole di studenti che arrivano ogni anno, perciò nel 1431 papa Eugenio IV, per dare all’Università una struttura più completa, provvede all’acquisto di alcuni edifici nel rione Sant’Eustachio, tra piazza Navona e il meraviglioso Pantheon. Proprio in quest’area sorgerà, duecento anni dopo, lo storico palazzo della Sapienza, oggi diventata sede dell’Archivio di Stato.
Ma è solo nel 1660 che l’Università Studium Urbis diventa La Sapienza. Gli studi si trasferiscono nella nuova sede, il palazzo in Corso Rinascimento, e l’edificio prende il nome di Sapienza grazie all’iscrizione posta sopra il portone principale: Initium Sapientiae timor Domini. Questo palazzo, anch’esso adibito ad Archivio di Stato, viene fondata la prestigiosa biblioteca Alessandrina. Quando lo spirito della Rivoluzione francese raggiunse Roma e venne poi proclamata la prima Repubblica romana, si cerca di dare una nuova impostazione all’Università fondando l’Istituto nazionale per le scienze e per le arti. Ma l’era Napoleonica si conclude presto e nel 1849 un battaglione di studenti universitari combatte a difesa della Roma repubblicana di Mazzini.
Nel 1870, in seguito all’Unità d’Italia, i pontefici vengono sollevati dal compito di esercitare il potere temporale sulla penisola, e inizia finalmente un periodo di riforme scolastiche non indifferenti. D’altronde l’Italia in quegli anni era pienamente in linea con lo spirito antiecclesiastico europeo e, attraverso intellettuali e filosofi, la Sapienza acquista man mano consapevolezza laica. Nuove correnti di pensiero attraversano l’Università da cima a fondo, scuotendo le vecchie fondamenta cattoliche e aprendo le porte a nuovi studi. È l’inizio degli studi accademici scientifici, della meraviglia delle arti più tecniche e lo sviluppo del pensiero moderno.
È durante il periodo fascista che lo scisma universitario si fa più acuto: interventisti contro internazionalisti, studenti contro studenti, professori contro rettori. La situazione alla Sapienza diventa così caotica e pronta ad esplodere che l’allora rettore Alberto Tonelli sospese le lezioni e chiuse l’Ateneo fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. Diversi anni più tardi, in pieno regime fascista, la propaganda, impose a tutti i docenti l’obbligo di un giuramento di fedeltà al duce, pena la sospensione dall’insegnamento. Su 1200 professori italiani solo dodici Ebbero il coraggio di opporsi… tutti, naturalmente, perdono il lavoro.
Nel secondo dopoguerra si aprì invece una fase di grandi speranze e di grande partecipazione. Nascono nuovi corsi di laurea, diversi poli didattici e comitati di movimento studentesco. Il passato della Sapienza s’intreccia saldamente al suo futuro e oggi quest’Università è tra i più importanti atenei al mondo. A partire dal 2009 è iniziato un processo di riordino generale, ultimato nell’elezione, a dicembre 2020 di Antonella Polimeni, prima rettrice dell’Ateneo in oltre 700 anni di storia.
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