Porto Rotondo, coppia di romani sfonda la parete della casa vicina e si appropria di una stanza
Coppia di romani sfonda una parete in un residence e occupa una camera della casa di un bergamasco. La scoperta mesi dopo i lavori. I due sono stati denunciati.
Porto Rotondo, coppia di romani sfonda la parete della casa vicina e si appropria di una stanza.
Coppia di romani sfonda una parete in un residence e occupa una camera della casa di un bergamasco. La scoperta mesi dopo i lavori. I due sono stati denunciati.
Fin dal 1979 una famiglia sbarca ogni estate ad Olbia e si dirige verso l’appartamento acquistato a Porto Rotondo nel residence Gli Asfodeli. Fabiano Corti, un bergamasco di Albano Sant’Alessandro, si sente come a casa nella località turistica sulla costa gallurese e, come spesso accade, conosce tutti all’interno del residence. Tuttavia, mai avrebbe immaginato che, dopo un inverno trascorso lontano dalla Sardegna, un giorno sarebbe tornato nel suo appartamento per scoprire che una parte della sua camera da letto non c’era più, portata via dai vicini. Nel mese di giugno, quando è arrivato con la sua famiglia nella casa vacanza, ha trovato delle modifiche non richieste e, soprattutto, non autorizzate.
Secondo quanto riportato nella denuncia presentata dai carabinieri di Porto Rotondo, i vicini di Fabiano Corti, una coppia proveniente dal Lazio, avrebbero abbattuto un muro del primo piano per poi ricostruirlo quattro metri più avanti, in pratica estendendo la loro abitazione e incorporando una parte della stanza di Corti. I carabinieri hanno intrapreso una serie di indagini per ricostruire l’accaduto e chiarire la legittima proprietà della stanza oggetto di controversia tra le due famiglie.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i lavori di ampliamento di pochi metri di abitazione avrebbero avuto luogo durante l’inverno, quando la casa era disabitata e l’intero residence turistico era quasi deserto.
Ora la coppia di vicini, una donna proveniente da Roma e un uomo da Marino, è sotto inchiesta da parte della Procura di Tempio Pausania. Inizialmente erano stati accusati di essersi appropriati della stanza mesi prima, attraverso un terrazzino, abbattendo i muri divisori a colpi di mazza e ricostruendo il tutto quattro metri più avanti. Tuttavia, a seguito delle indagini svolte dai Carabinieri della stazione di Olbia, le accuse nei loro confronti sono cambiate.
Secondo gli atti consegnati all’avvocato difensore Alberto Sechi dalla Procura, la coppia avrebbe reclamato la stanza che nei piani dell’appartamento risultava essere di loro proprietà. In sostanza, anziché intraprendere una causa legale, avrebbero agito in autonomia. Gli indagati sono accusati di danneggiamento dell’appartamento da cui hanno incorporato una stanza nel loro appartamento senza avvisare gli interessati, oltre ad essere accusati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, violazione di domicilio e danneggiamento.
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