Quartiere Nomentano, parcheggia il Suv nello scivolo disabili ma arriva la vendetta

Arriva la vendetta "fai da te" dopo la furbata. Ecco cosa è accaduto in via Valsolda.
Quartiere Nomentano, parcheggia il Suv nello scivolo disabili ma arriva la vendetta.
Arriva la vendetta “fai da te” dopo la furbata. Ecco cosa è accaduto in via Valsolda.
Via Valsolda a Roma: un uomo distinto con il suo suv Volkswagen non trova posto. Così dopo un paio di giri gli viene l’idea geniale: sposta il blocco parapedonale dallo scivolo disabili di una pista pedonale e ciclabile e ci piazza la sua auto. Dopo poco, però, passa qualcuno e nota la “furbata”. E decide di rimettere al suo posto il new jersey, esattamente dove era. Ne vien fuori una foto singolare, con il blocco piazzato sul cofano della macchina nuovissima. Il tutto in segno di protesta contro l’incivile parcheggio improvvisato.
Il blocco poco prima dell’arrivo del suv era posizionato a terra per permettere l’accesso allo scivolo disabili della pista pedonale e ciclabile che costeggia il Parco dell’Aniene. A riprendere la scena e a lanciare il post diventato virale sui social è stata l’agenzia informazione365.net che in poco tempo ha fatto il giro tra i gruppi di quartiere.
La forma di protesta è singolare perché non ha effettivamente preteso nulla, se non rimettere il blocco parapedonale esattamente nella stessa posizione d’origine. Un blocco che per fortuna del conducente dell’auto è risultato essere vuoto e non pieno di sabbia o acqua, come capita spesso di trovarli. Nella zona è ormai cronico il problema degli introvabili parcheggi; la situazione è peggiorata dopo l’allargamento dei marciapiedi di oltre 3 metri che hanno rubato spazio ai parcheggi di una volta. In tutto il quartiere sono stati persi molti parcheggi e per chi frequenta la zona è diventato sempre più difficile lasciare il proprio veicolo.
Ingegnarsi per il posto auto non deve però limitare la mobilità altrui. Un tema tornato sotto i riflettori proprio in queste ultime settimane, grazie alle continue segnalazioni e anche a queste innovative forme di protesta, che continuano a far discutere i romani tra chi preferisce l’intervento diretto delle istituzioni invece della “giustizia fai da te”.

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