Totò a Roma. La scelta di vivere nel lussuoso quartiere Parioli e il suo impatto sulla Capitale

Assiduo frequentatore del centro storico, tuttavia Totò scelse di vivere al quartiere Parioli, dove ebbe diverse case e dove trascorse anche i suoi ultimi giorni della sua vita. Vediamo insieme dove.
Totò a Roma. La scelta di vivere nel lussuoso quartiere Parioli e il suo impatto sulla Capitale.
Assiduo frequentatore del centro storico, tuttavia Totò scelse di vivere al quartiere Parioli, dove ebbe diverse case e dove trascorse anche i suoi ultimi giorni della sua vita. Vediamo insieme dove.
Totò è stato uno degli attori più famosi e iconici della storia del cinema italiano, e la sua presenza a Roma è stata estremamente importante sia per la sua carriera che per la città stessa, in quanto è nella città eterna che ha avuto l’opportunità di lavorare con i registi più importanti dell’epoca, come Federico Fellini, Vittorio De Sica e Mario Monicelli. Ha iniziato a lavorare negli anni ’30, ma il suo primo grande successo a Roma è stato il film “Signori, in carrozza!” del 1951, diretto da Luigi Zampa, ha inoltre anche collaborato con giovani registi emergenti come Dino Risi e Steno, contribuendo così alla nascita della commedia all’italiana. Il suo personaggio più famoso, il “Principe della risata”, è diventato un’icona del cinema italiano e ha ispirato molti altri comici italiani, come Paolo Villaggio e Roberto Benigni.
Iconica la sua parte nel film “Toto Truffa 62” di Camillo Mastrocinque, dove vende ad un turista americano la Fontana di Trevi (di cui Vistanet ha parlato).
La sua presenza a Roma è legata al quartiere Parioli: è qui che visse affittando dapprima una stanza e poi diverse case. Totò aveva una grande passione per i titoli nobiliari e un quartiere tanto di prestigio, da sempre zona della “Roma bene” poteva fare al caso suo, seppur poi non fu un grande frequentatore della zona. Una passione che portò Antonio de Curtis (così era il suo nome) che lo aveva portato anche ad avvicinarsi agli araldisti fino ad ottenere attraverso il tribunale di Napoli il titolo di principe.
Tra le case più famose che abitò furono quelle di viale Bruno Buozzi una al civico 64 una di queste denominata de “Il Girasole”, residenza anche di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman ed un’altra al 98, la famosa palazzina Giammarusti con un bassorilievo di Pericle Fazzini e progettata da Pietro Lombardi, lo stesso delle fontanelle rionali romane.
In viale Bruno Buozzi aveva ben dieci stanze al piano nobile, piuttosto lussuosa, ma che abbandonò negli anni 50 a causa di debiti con il fisco, per poi trasferirsi in affitto a via dei Monti Parioli 4.
La presenza di Totò a Roma ha avuto un impatto notevole sulla cultura e sulla società dell’epoca: nonostante la scelta di vivere a Roma Nord era solito recarsi in caffè e osterie del centro storico, dove amava incontrare artisti, intellettuali e attori e le sue apparizioni pubbliche erano sempre accolte con entusiasmo: del resto la sua comicità unica ed il suo talento nel creare personaggi divertenti lo hanno reso uno degli attori più amati e apprezzati del suo tempo.
Era solito spostarsi con il suo fidato autista Salvatore Cafiero, sostituito poi dal fratello Carlo.
Totò ha saputo rappresentare con ironia e sagacia la società italiana dell’epoca, denunciandone i vizi e le contraddizioni.
La sua scomparsa nel 1967 ha lasciato un vuoto nel mondo del cinema e della cultura italiana. Ma il suo patrimonio culturale e artistico è ancora oggi una fonte di ispirazione per molti artisti e intellettuali, e la sua presenza a Roma rimane un momento importante nella storia del cinema italiano.

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