Lo sapevate? Perché nel Giudizio Universale Michelangelo si fa un autoritratto con la pelle scuoiata?

Una delle leggende riguardanti Michelangelo. Un alterco con il Papa potrebbe essere la rappresentazione che fa di se stesso l'artista nelle vesti del martire San Bartolomeo, morto scorticato.
Lo sapevate? Perché nel Giudizio Universale Michelangelo si fa un autoritratto con la pelle scuoiata?
Una delle leggende riguardanti Michelangelo. Un alterco con il Papa potrebbe essere la rappresentazione che fa di se stesso l’artista nelle vesti del martire San Bartolomeo, morto scorticato.
Il Giudizio Universale di Michelangelo è una delle opere d’arte più iconiche del Rinascimento italiano. Situato nella Cappella Sistina del Vaticano, il dipinto a parete fu commissionato da Papa Clemente VII nel 1536 e completato nel 1541. L’opera rappresenta il giudizio finale di tutte le anime dell’umanità, con Cristo al centro come giudice, circondato da angeli, santi e dannati.
L’opera fu oggetto di controversia quando fu completata, poiché alcune parti erano considerate troppo esplicite, come nel particolare del dipinto dove San Bartolomeo tiene tra le mani il coltello e la sua pelle scorticata durante il suo martirio.
Secondo il medico e studioso calabrese Francesco La Cava l’artista, per rappresentare il Santo, esegue un autoritratto del suo volto.
Diverse sono le leggende che si narrano riguardo a questa scelta. Una di queste racconta che in seguito all’ennesima pretesa del Papa, in particolare in seguito a una caduta di Michelangelo dai ponteggi che richiedeva il riposo di un mese per la guarigione che fu accettata ma in malo modo, l’artista decise di dipingere sé stesso al posto di San Bartolomeo con il sottotesto: “Vuoi anche la mia pelle? Eccola”.
Un divertente aneddoto, molto probabilmente solo una leggenda raccontata dai romani ma che si aggiunge alle numerose curiosità che accompagnano la storia di questo straordinario artista e che andremo a scoprire insieme nelle prossime puntate.
Il dipinto è considerato uno dei più grandi capolavori dell’arte occidentale e della carriera di Michelangelo. Si estende per 13,7 metri di larghezza e 12,2 metri di altezza, coprendo l’intera parete dietro l’altare della Cappella Sistina.
L’opera è divisa in tre parti: la parte centrale, la parte superiore e quella inferiore. La parte centrale rappresenta il Cristo, con la sua figura imponente e dinamica che si alza al centro della composizione. Il suo corpo muscoloso e la sua espressione intensa mostrano il potere divino che sta per giudicare l’umanità. Attorno a lui volteggiano angeli che suonano le trombe per annunciare la fine del mondo.
La parte superiore del dipinto rappresenta il Paradiso, con figure celestiali che si alzano verso il cielo, mentre la parte inferiore rappresenta l’Inferno, con le anime dannate che cadono nelle fiamme dell’inferno. L’attenzione ai dettagli e l’uso del colore creano un’esperienza visiva che cattura lo spettatore.
Il Giudizio Universale di Michelangelo costituisce uno dei più grandi esempi di arte religiosa della storia. La sua portata monumentale e la sua bellezza continuano a ispirare gli artisti di tutto il mondo.

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