Lo sapevate? Nella Roma medioevale si credeva che il Colosseo fosse il Tempio del diavolo

Si parla spesso di Roma imperiale, meno frequentemente della Roma medioevale. Meta di sette sataniche e stregoni, fu una superstizione che perdurò nei secoli.
Lo sapevate? Nella Roma medioevale si credeva che il Colosseo fosse il Tempio del diavolo.
Si parla spesso della grandezza della Roma imperiale, ma meno frequentemente si esplorano le ombre e i misteri della Roma medievale. Un periodo storico in cui la città, pur mantenendo intatti i suoi imponenti monumenti, li avvolse di nuove e oscure credenze. Una di queste superstizioni, che perdurò per secoli, riguardava il simbolo stesso dell’Urbe: si credeva che il Colosseo fosse nientemeno che il tempio del diavolo.
L’anfiteatro Flavio, con la sua maestosità e le sue rovine silenziose, divenne meta prediletta di sette sataniche e stregoni. La percezione popolare trasformò il luogo di antichi spettacoli cruenti in un epicentro di pratiche magiche e rituali oscuri. L’imponenza delle sue arcate e la vastità dei suoi spazi furono interpretate non più come un’opera ingegneristica, ma come l’ambientazione ideale per l’incontro con le forze del male.

Il Colosseo
Questa credenza popolare si diffuse a tal punto da influenzare la toponomastica non ufficiale e il folklore cittadino. Le leggende si mescolavano alla realtà in un’epoca in cui la superstizione era una componente fondamentale della vita quotidiana. Il Colosseo, pur conservando la sua identità di monumento storico, acquisì così una doppia natura: da un lato, testimonianza dell’antica grandezza di Roma, dall’altro, inquietante luogo di culto per coloro che erano devoti all’occulto. Un connubio affascinante e tenebroso che ha reso la Roma medievale un capitolo misterioso e meno esplorato della storia della città.
Un periodo in cui la città subì molti cambiamenti sia a livello architettonico che culturale ed ha attraversato momenti di splendore e di decadenza.
Frequenti le invasioni barbariche soprattutto dei Germani e fondamentale fu il ruolo di Castel Sant’Angelo come baluardo difensivo e roccaforte soprattutto durante la guerra gotico-bizantina nella lotta ai Visigoti.
Roma, durante il medioevo, fu un importante centro di pellegrinaggio in quanto era considerata il centro del mondo cristiano. Ricordiamo infatti che nel 1300, papa Bonifacio VIII indisse il Giubileo, un grande evento religioso che portò migliaia di pellegrini a Roma e fu il pretesto per una serie di restauri e importanti costruzioni di chiese.
Pensiamo, tra gli altri alla Basilica di San Clemente, la Basilica di San Giovanni in Laterano, la Basilica di San Paolo fuori le Mura, Santa Maria Maggiore, Santa Maria in Trastevere, Basilica dei Santi Quattro Coronati e numerosi Torri.
Fu in questo periodo che iniziò a fiorire la scuola romana di scultura e pittura con artisti come lo scultore Arnolfo di Cambio ed il pittore mosaicista Pietro Cavallini.
Il Pantheon, originariamente tempio pagano, fu trasformato in una chiesa cristiana.
Importante il ruolo dei Papi, tra cui Gregorio Magno, Leone III, Innocenzo III e Bonifacio VIII.
La caduta dell’impero romano coincide anche con lo stanziarsi nel II secolo della comunità ebraica, del controllo di Eruli ed Ostrogoti dalla città di Ravenna, la guerra gotica e l’affermarsi dell’impero bizantino, dell’assedio di Roma e l’invasione longobarda.
Diverse strutture già esistenti furono riutilizzate come ad esempio nel caso del Colosseo, dove spazi dell’anfiteatro vennero usati come abitazioni e ambienti collaterali, denominati cryptae, come magazzini, deposito merci, stalle.
All’epoca inoltre si credeva che il Colosseo fosse una delle sette porte dell’Inferno e che durante la notte gli spiriti di gladiatori e vittime uccise vagassero nei sotterranei. Del resto il luogo fu teatro di macabre uccisioni, i briganti vi tumulavano le vittime dei loro agguati e si riteneva che le streghe vi raccogliessero le erbe necessarie per i loro sortilegi.
Si vociferava addirittura che il Tempio di Belzebù (uno dei nomi del diavolo) fosse stato edificato proprio dentro al Colosseo, leggenda supportata dal fatto che ci vi si avvicinava si usava porre la domanda “Colis eum?” ossia “Lo adori?” (il demonio). La risposta affermativa era “Ego colo”, ossia “Lo adoro”.
Ma l’ipotesi più probabile di derivazione del nome è dovuta al fatto che prima della costruzione del Colosseo vi era ai suoi pressi la presenza di un’enorme statua denominata “Colosso di Nerone“ raffigurante l’imperatore.
Meta di sette sataniche e stregoni, fu una superstizione che perdurò nei secoli.
Benvenuto Cellini nel 1500 chiese ad un monaco l’intermediazione degli spiriti demoniaci per la restituzione della sua Angelica, Benedetto XIV nel 1749 vi organizzò una via crucis per il giubileo ed un esorcismo.
Anche i superstiziosi contemporanei, pezzi di medioevo giunti fino ai giorni nostri, gridarono indignati quando, nel 2019, davanti al Colosseo fu eretta la statua di Moloch, dio dalle fattezze diaboliche adorato da Fenici e Cananei.

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