Lo sapevate? Cinecittà è la più importante industria cinematografica d’Europa

Cinecittà è la più importante industria cinematografica europea, in più di 70 anni di storia ha ospitato capolavori immortali. Gli studi, situati nell’omonimo quartiere, si sviluppano su più di 400mila metri quadrati e sono una vera e propria fabbrica dei sogni.
Lo sapevate? Cinecittà è la più importante industria cinematografica d’Europa.
Cinecittà è la più importante industria cinematografica europea, in più di 70 anni di storia ha ospitato capolavori immortali. Gli studi, situati nell’omonimo quartiere, si sviluppano su più di 400mila metri quadrati e sono una vera e propria fabbrica dei sogni.
La storia di Cinecittà inizia durante l’epoca fascista, nel 1935 un incendio distrugge gli studi cinematografici della società Cines nel quartiere San Giovanni. La grande forza persuasiva dei prodotti audiovisivi spinge il regime a trovare una soluzione, considerato il diffuso numero di analfabeti l’arte cinematografica rappresentava un grande strumento di propaganda e in quella fase era indispensabile per Mussolini avere a disposizione dei mezzi che veicolassero i suoi messaggi. Nel 1937 viene fondata Cinecittà e all’ingresso dello stabilimento viene posta una scritta di caratteri cubitali che recita: “La cinematografia è l’arma più forte!” con un retorico ritratto del duce dietro la macchina da presa.
Il complesso era composto da 22 teatri di posa. 21, ad essere onesti. Già perché i progettisti nonostante la grande convinzione del successo finale si riservarono di escludere la sala 17, numero già ostile ai più scaramantici. La struttura ospitava anche gli stabilimenti di sviluppo, stampa e montaggio oltre alla nuova sede dell’istituto Luce e del centro sperimentale di cinematografia.
La grande importanza degli studi di Cinecittà era data anche dal fatto che negli anni ’30 per rimanere informati bisognava andare al cinema, la tv non esisteva ancora e nelle sale venivano trasmessi i cinegiornali. Il regime commissionava all’istituto Luce la produzione di giornali video che esaltassero le gesta e la grandezza del fascismo e questi cinegiornali venivano proiettati “obbligatoriamente” prima di ogni film.
Dopo la seconda guerra mondiale e la liberazione da parte degli americani gli studi di Cinecittà divennero ricovero per gli sfollati che avevano perso casa a causa dei bombardamenti. Gli “alleati” portarono via gran parte delle apparecchiature e molti registri furono bruciati dagli sfollati per tenersi al caldo. L’idea di quegli imponenti studi sembrava un ricordo lontano e il destino di Cinecittà sembrava inevitabilmente segnato.
Alla fine degli anni ’40 però furono gli stessi americani a dare una seconda opportunità all’industria del cinema romano. Il grande sviluppo hollywoodiano porta in Italia la produzione dei primi grandi film internazionali, Il principe delle volpi della 20th Century Fox segna infatti l’inizio di una nuova pagina per Cinecittà. Da quel momento gli studios romani assumono un ruolo fondamentale nell’industria cinematografica mondiale tanto che Roma si guadagna il soprannome di Hollywood sul Tevere. Il basso costo della manodopera e una legge che non consentiva ai produttori straniere di esportare i guadagni realizzati in Italia (obbligandoli di fatto a reinvestire nel Bel Paese) rende Cinecittà competitiva a livello globale e nei teatri di posa della capitale prendono vita colossal internazionali come Quo Vadis e Ben Hur.
Il successo delle produzioni americane introduce nella società romana, ancora fortemente vittima di atteggiamenti provinciali, nuovi fenomeni sociali. La mondanità, i divi del cinema, i fotografi invadenti (poi battezzati paparazzi), i giornali di gossip, i night club, Roma diventa luogo di fermento sociale ed economico e in questa luccicante atmosfera romana cresce quella che sarà poi la Dolce Vita.
Negli anni successivi, con il boom economico italiano, Roma, e di conseguenza Cinecittà, conosce il periodo di maggiore sviluppo economico. La capitale contava allora poco meno di un milione di abitanti e l’industria cinematografica generò un indotto legato sia alla produzione che alla commercializzazione dei film. Arrivarono in città masse di maestranze, tecnici, produttori e impresari, ma anche imprenditori ingolositi dal fermento economico e sociale, tutti erano a caccia delle occasioni che Roma offriva. In questi anni Cinecittà si afferma e getta le basi per anni di longevità fama e guadagni.
Dalla fondazione ad oggi negli studi romani sono stati girati più di 3000 film, tra questi 90 hanno ricevuto una nomination agli Oscar e 47 sono stati premiati. Nella Hollywood sul Tevere sono passati Fellini, Scorsese, Mel Gibson e tanti altri maestri del cinema mondiale, tutti si sono serviti di quei teatri di posa per dar vita ai loro capolavori. A Cinecittà non si creano sono film ma si mettono in scena i sogni.

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