Lo sapevate? Tutte le piazza storiche di Roma hanno una chiesa, tranne una..

In tutte le storiche piazze romane è presente una chiesa, in tutte tranne una. Nello slargo di Campo dei Fiori infatti non è stato eretto nessun luogo dedicato al culto dove potessero riunirsi i fedeli. Il motivo potrebbe nascondersi nella storia della piazza.
Lo sapevate? Tutte le piazza storiche di Roma hanno una chiesa, tranne una..
In tutte le storiche piazze romane è presente una chiesa, in tutte tranne una. Nello slargo di Campo dei Fiori infatti non è stato eretto nessun luogo dedicato al culto dove potessero riunirsi i fedeli. Il motivo potrebbe nascondersi nella storia della piazza.
Nelle chiese di Roma si trovano testimonianze di ogni fase storica e culturale, di ogni epoca, dei cambiamenti degli stili architettonici e delle scuole di pensiero. Le chiese descrivono in modo inequivocabile l’evoluzione artistica, sociale e religiosa da oltre diciassette secoli, da quando l’imperatore romano Costantino permise ai cristiani di riunirsi in luoghi dedicati alla preghiera. Era il III secolo quando i fedeli cominciarono a raccogliersi in spazi dedicati al culto ed erano per lo più case private, luoghi deputati alla carità oppure abitazioni che possedevano un titulus, o anche dette domus ecclesiae (case dell’assemblea) da cui deriva il nome chiesa. Nel corso del tempo a Roma sono state erette più di novecento chiese e secolo dopo secolo ogni piazza storica ha ospitato luoghi di raccoglimento spirituali dedicati alla fede religiosa, tutte le piazze, tutte tranne una. Campo de’ Fiori infatti non ospita nessuna chiesa e questa singolarità potrebbe essere attribuita al passato della storica piazza.
Campo dei Fiori, o più veracemente Campo de’ Fiori, fino al 400 non era altro che un grande prato fiorito (non a caso) circondato da pochi palazzi in gran parte di proprietà della famiglia Orsini. Quando nel 1400 il mercato venne spostato dal Campidoglio a Piazza Navona Campo de’ Fiori divenne una zona di passaggio e conobbe una forte crescita. In pochissimo tempo nacquero alberghi e attività a servizio dei frequentatori, quel vecchio prato fiorito era divenuto a tutti gli effetti un centro economico e mondano. A Campo dei Fiori si svolgeva il mercato, si incontravano i nobili e i ricchi dell’epoca e, secondo alcuni, in questa piazza si consumavano adulteri e storie d’amore clandestine: proprio a ridosso di Campo de’ Fiori pare siano stati concepiti e partoriti i figli di Vannozza Cattanei e Papa Alessandro Borgia. Ancora oggi tutte le mattine questo slargo accoglie il mercato e si colora di banchi floreali ai quali nel corso degli anni si sono aggiunti ambulanti con merce commerciale, d’antiquariato e generi alimentari.
La storia di Campo de’ Fiori è però anche tristemente legata a quella delle esecuzioni capitali e delle punizioni corporali ad opera della chiesa. Al centro della piazza era infatti posizionato un patibolo dove venivano giustiziate o punite tutte quelle persone che si erano macchiate del reato di eresia. La vittima più celebre della Roma papalina fu Giordano Bruno che venne arso vivo il 17 febbraio del 1600, il filosofo nolano aveva sfidato il potere terreno del Papa affermando il moto della terra e la teoria dell’infinità dell’universo. L’eretico Bruno prima di essere giustiziato venne torturato e rinchiuso nel carcere del Sant’Uffizio per tre anni e dopo il rifiuto di abiurare quelle teorie tanto rivoluzionarie venne condannato dal Papa a bruciare vivo.
Oggi al posto del patibolo sorge una statua di Giordano Bruno realizzata e collocata nel 1889 e fortemente voluta da una cordata di intellettuali dell’epoca: Walt Whitman, Victor Hugo, Silvio Spaventa e Henrik Ibsen. Il monumento rappresenta l’opposizione al clero e un omaggio al coraggio del filosofo morto per difendere le proprie idee. Probabilmente è questo uno dei motivi per cui Campo de’ Fiori non ha chiese, la piazza potrebbe essere diventata un simbolo di resistenza laica e un luogo di denuncia per gli orrori commessi in un momento tanto buoi della storia papale.

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