“Il caffè più bono de’ Roma”. A piazza Sant’Eustachio la torrefazione con una ricetta segreta.

Il caffè è noto in tutta la capitale per essere tra i più buoni, al punto da rientrare tra le circa 70 botteghe storiche della città e meta consigliata ai turisti dagli stessi romani.
“Il caffè più bono de’ Roma”. A piazza Sant’Eustachio la torrefazione con una ricetta segreta.
Il caffè è noto in tutta la capitale per essere tra i più buoni, al punto da rientrare tra le circa 70 botteghe storiche della città e meta consigliata ai turisti dagli stessi romani.
Se chiedessimo ai romani dove si può effettivamente assaporare il caffè più buono della città, nominerebbero sicuramente la torrefazione Sant’Eustachio, La Casa del caffè Tazza d’oro, in via degli Orfani, ed il Caffè Castroni con vari punti in varie città.
Oggi parleremo di un’antica torrefazione romana sorta, nel lontano 1938, vicino a piazza Navona e al Pantheon, da un locale esistente già nel 1800 con il nome di “Caffè e Latte” in Piazza Sant’Eustachio 82.
Si trova nel bellissimo Palazzo Cenci Maccarani, disegnato nel 1500 dal famoso Architetto Giulio Romano.
Il caffè è noto in tutta la capitale per essere tra i più buoni, al punto da rientrare tra le circa 70 botteghe storiche della città e meta consigliata ai turisti dagli stessi romani, per via della miscela pregiata di caffè 100% arabica importata direttamente da paesi sudamericani come Repubblica Domenicana, Guatemala, Etiopia, Brasile, Galapagos e l’isola di Santa Elena. Una volta giunto in Italia, il caffè viene tostato a legna delicatamente per non aggredire il prodotto. Dal 1999 il locale è dei fratelli Ricci, i quali mantengono intatta la tradizione.
La particolarità consiste nella crema di caffè, lavorata “di nascosto” perché ottenuta mediante una procedura segreta e uno dei motivi per cui nel posto c’è da sempre molta affluenza, oltre alla deliziosa granita servita con la panna montata fresca.
Quando diciamo “di nascosto”, intendiamo esattamente ciò che accade: sia il personale che le coperture sul bancone chiudono la visuale dei clienti su tazze e tazzine, aggiungendo una ritualità misteriosa alla preparazione.
La crema è preparata con lo zucchero, ha una consistenza soffice e dolce, oltre ad un sapore unico e caratteristico che l’ha resa famosa nel mondo.
Otre al caffè presso la torrefazione è possibile comprare varia merce, come ad esempio chicchi di caffè al cioccolato, caramelle, dolci e liquori.
“Vengo qui almeno una volta alla settimana” ci confida la signora Paola che vive a via santa Chiara, vicino al Pantheon. “ma c’è chi passa ogni giorno qui, non è lontano il Senato” continua.
“Mi ci portava mio padre. ‘Andiamo a prendere il caffè con la cremetta’, mi diceva, io ovviamente non lo bevevo ma mi bagnava le labbra con la crema, che è dolcissima. Prima che morisse papà non è stato molto bene, ma ho continuato a portarcelo quando capitava e stavolta ero io a bagnargli le labbra con la crema”. “Mio papà si chiamava Antonio, scrivetelo, sicuramente gli avrebbe fatto piacere essere stato menzionato”.
La torrefazione si trova davanti ad una chiesa omonima alla sua piazza, detta anche chiesa del cervo. Ne parleremo su Vistanet in un prossimo articolo. Intanto ci gustiamo questo straordinario caffè che ci bacia le labbra ed accarezza la gola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA