Lo sapevate? la posizione del celebre “asso di Coppe” della Fontana di Trevi potrebbe non essere casuale

Nonostante la notorietà dell’opera potrebbero esserci delle storielle di paese legate ad alcuni elementi della fontana. Una riguarderebbe “l’Asso di Coppe”, una grande vaso in travertino posizionato sull’estremità destra della fontana.
Lo sapevate? la posizione del celebre “asso di Coppe” della Fontana di Trevi potrebbe non essere casuale.
Articolo di Emanuele Nuccilli.
La Fontana di Trevi è sicuramente una delle opere più apprezzate e conosciute di Roma. Oggi è meta di milioni di turisti che arrivano da tutto il mondo e che si dilettano nel celebre rito del lancio della monetina, augurio di un pronto ritorno nella capitale. Per la realizzazione di questa straordinaria opera ci sono voluti quasi trent’anni e forse riusciamo anche a capirne il motivo considerata la fama di cui gode la fontana.
Era il 1731 quando Papa Clemente XII instituì un concorso che prevedeva la realizzazione di una fontana sulla facciata di Palazzo Poli. Pare dovesse essere uno sculture francese a costruirla, Lambert Sigisbert Adam, ma poi per una serie di circostanze ancora poco chiare il compito venne affidato a Nicola Salvi. Alcuni ipotizzano che la preferenza papale fosse per una committenza italiana, altri sostengono che l’artista transalpino rinunciò per rimanere in Francia. I lavori iniziarono nel 1732 per poi essere completati nel 1762 dall’architetto Giuseppe Pannini.
Nonostante la notorietà dell’opera potrebbero esserci delle storielle di paese legate ad alcuni elementi della fontana. Una riguarderebbe “l’Asso di Coppe”, una grande vaso in travertino posizionato sull’estremità destra della fontana. Il folklore romano gli ha affidato questo soprannome in virtù dalla somiglianza con l’omonimo asso dei mazzi di carte napoletane. Ebbene, la posizione del vaso non sembrerebbe essere casuale, sarebbe infatti legata, secondo la leggenda, ad una vecchia disputa risalente ai tempi della costruzione della fontana.
Pare che durante le fasi di costruzione del capolavoro di Salvi alcuni residenti e artigiani di quartiere fossero soliti recarsi sul cantiere. Fra i frequentatori che si avvicendavano per osservare l’avanzamento dell’opera commissionata da Papa Clemente XII pare ci fosse un barbiere piuttosto agguerrito. Il suo salone affacciava in Piazza di Trevi e godeva quindi di una posizione privilegiata per curiosare, ma stando alla leggenda il barbiere era solito rivolgere all’architetto Salvi giudizi severi. Se ne stava sempre li a puntare il dito e a criticare, insomma, pare fosse un vero rompiscatole. L’architetto in tutta risposta decise di costruire un grosso vaso, l’asso di coppe appunto, direttamente davanti al salone del barbiere. In questo modo Salvi oscurò la visuale al negoziante e si mise al riparo da quelle fastidiose critiche.
Il racconto, in linea con il tipico umorismo romano, rimane una leggenda, ma l’invito a non protrarre una discussione sembra evidente. Metteteci una pietra sopra, o magari un vaso davanti.

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