Rubrica Le Porte di Roma. Porta San Paolo punto nevralgico della città

Dopo aver parlato della porta Latina e dell’origine della parola Lazio ad essa associata, dedichiamo il nostro articolo ad una tra le più imponenti e meglio conservate tra le porte delle Mura aureliane a Roma.
Rubrica Le Porte di Roma. Porta San Paolo punto nevralgico della città.
Dopo aver parlato della porta Latina e dell’origine della parola Lazio ad essa associata, dedichiamo il nostro articolo ad una tra le più imponenti e meglio conservate tra le porte delle Mura aureliane a Roma.
Il nome è dovuto al fatto che si trova nei pressi dell’uscita per la Basilica di San Paolo fuori le mura.
La Porta ha due enormi torri a base circolare ed in origine due fornici, un tempo prendeva il nome di Porta Ostiensis perché da qui inizia la via Ostiense che giunge fino al mare di Ostia travia Marmorata e viale Aventino. Con il passare degli anni il porto di Ostia perse il suo ruolo significativo per gli scambi commerciali e alla porta venne associato sempre più spesso il nome di Paolo.
Nei pressi avveniva la riscossione del pedaggio per il relativo transito. (A tal proposito memorabile è la scena della dogana nel film “Non ci resta che piangere”, dove al transito – in un’altra zona – viene chiesto a ripetizione: “Chi siete. Cosa fate? Un Fiorino” girata al Castello di Rota, una frazione del comune di Tolfa, in provincia di Roma).
A tal proposito vennero istituiti bandi con specifica delle modalità di vendita all’asta delle porte cittadine e da un documento del 1474 risulta che il prezzo d’appalto per la porta “S. Paolo” fosse di 49 fiorini per 6 mesi.
Nel luogo ora troviamo il Museo della Via Ostiense, con importanti riferimenti al 10 settembre 1943, avvenimento che accadde esattamente due giorni dopo l’armistizio, dove Porta San Paolo fu al centro di uno degli scontri di coraggiosa resistenza per evitare l’occupazione tedesca di Roma con l’aiuto dei Granatieri di Sardegna.
Una targa ricorda l’evento affermando “qui la resistenza segnò il secondo risorgimento” che purtroppo ebbe un epilogo negativo e vi persero la vita diverse persone tra cui Raffaele Persichetti.
Suggestiva la prospettiva di Porta San Paolo con vicina la Piramide Cestia, punto strategico con vicino il cimitero acattolico e la stazione di Roma Porta San Paolo che funge da capolinea settentrionale della ferrovia Roma-Lido.
La porta compare in diversi film, tra cui “Le Fate Ignoranti” di Ferzan Ozpetek.

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