Cinema e ricette romane. I carciofi alla giudia nel film di Ryan Murphy con Julia Roberts

Un antico piatto di origine ebraica risalente al XVI secolo è ancora scelto come leccornia da romani e turisti di tutto il mondo. Viene citato anche come eccellenza culinaria nel film di Murphy.
Cinema e ricette romane. I carciofi alla giudia nel film di Ryan Murphy con Julia Roberts.
Un antico piatto di origine ebraica risalente al XVI secolo è ancora scelto come leccornia da romani e turisti di tutto il mondo. Viene citato anche come eccellenza culinaria nel film di Murphy
I carciofi alla giudia sono un piatto tipico della cucina romana derivante dalla tradizione ebraica.
risalente addirittura al XVI secolo, nato nel ghetto ebraico della capitale. Secondo la ricostruzione questi carciofi venivano mangiati alla fine del Kippur o festa dell’espiazione durante il quale si digiuna (senza acqua e cibo), si evita qualsiasi attività per 24 ore. Alla fine del kippur gli ebrei mangiavano i carciofi da qui il nome alla “giudia”.
Ma per realizzare questa ricetta non si possono utilizzare qualsiasi tipo di carciofo: gli unici che permettono di essere mangiati senza buttare nulla sono i cimaroli o mammole, molto morbidi e senza spine. Anche se le mammole sono tendenzialmente il carciofo più tenero, si deve procedere comunque prima a togliere le foglie esterne più dure, a eliminare la parte più dura del gambo e a pulire la parte interna del carciofo con un coltellino.
Tra poco sarà quindi possibile gustarli visto che questa varietà di carciofo è generalmente disponibile da gennaio a maggio.
Una leggenda racconta che a Caterina de’ Medici piacevano così tanto questi carciofi al punto che ne divorava moltissimi, fino a sentirsi male.
È molto semplice da realizzare, di fatto si tratta di un carciofo fritto all’ingiù in una padella alta per circa 6-7 minuti nell’olio di semi o extravergine di oliva bollente a fiamma viva aprendolo e schiacciandolo fino a dargli la forma aperta di una rosa, dopo averlo tenuto immerso nell’acqua e nel limone per un quarto d’ora per ammorbidirlo ulteriormente e per impedire che si annerisca. Una volta dorati, possono essere nella carta assorbente per togliere l’eccesso d’olio. Un passaggio importante è costituito dalla salatura e la pepatura a piacimento.
Questo piatto semplice e gustoso è citato nel film del 2010 “Mangia, prega ama” di Ryan Murphy, dove nel cast compaiono nomi come Julia Roberts, Javier Bardem, James Franco, ma anche il nostrano Luca Argentero.
Il film si basa sul libro autobiografico di Elizabeth Gilbert.
La pellicola parla di una donna alla ricerca della felicità e, ovviamente, uno dei piaceri per eccellenza è costituito dal cibo. Per questo tra le varie tappe dei suoi viaggi nel mondo non potevano mancare Roma e Napoli, in quanto eccellenza culinaria.

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