Lo sapevate? Per anni si disse che il primo Scudetto della Roma nel 1942 fu voluto da Mussolini

Lo scudetto vinto dalla Roma, nel 1942, rappresenta un evento storico per il calcio italiano. Per la prima volta, dal 1898, il titolo viene vinto da una squadra del centro-sud, prima di allora lo scudetto non era mai sceso sotto Bologna. L’ombra dell’aiuto fascista aleggiò per diverso tempo, ma in realtà le cose andarono diversamente. Ecco cosa accadde realmente.
Lo sapevate? Per anni si disse che il primo Scudetto della Roma nel 1942 fu voluto da Mussolini.
Lo scudetto vinto dalla Roma, nel 1942, rappresenta un evento storico per il calcio italiano. Per la prima volta, dal 1898, il titolo viene vinto da una squadra del centro-sud, prima di allora lo scudetto non era mai sceso sotto Bologna. L’ombra dell’aiuto fascista aleggiò per diverso tempo, ma in realtà le cose andarono diversamente. Ecco cosa accadde realmente.
Il campionato partì il 26 ottobre 1941, diventando il più “tardivo” della storia, e terminò il 14 giugno 1942. Il titolo per i giallorossi arrivò all’ultima giornata, grazie al 2-0 sul Modena con le reti di Cappellini e Borsetti. Come ha avuto origine la leggenda dello “Scudetto del Duce”?
In molti,tra questi anche Gianni Brera, Mario Soldati ed Helenio Herrera, si lasciarono andare a teorie abbastanza campate per aria.
In realtà quella Roma era veramente forte: la squadra aveva in Amedeo Amadei il proprio elemento di spicco e riuscì ad avere la meglio sul nascente Grande Torino. Elemento importante: nello scontro diretto del 10 maggio 1942 – con le squadre in testa alla classifica con il medesimo punteggio – l’arbitro Galeati annullò una rete regolare ai capitolini. In realtà l’unico vero favore che il regime fece alla Roma fu la possibilità di mantenere i propri giocatori, impegnati con il servizio militare, nella capitale.
La Serie A 1941-1942 è stata la 42ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 13ª a girone unico), disputata tra il 26 ottobre 1941 e il 14 giugno 1942 (il più tardivo nella storia del girone unico) e conclusa con la vittoria della Roma, al suo primo titolo.
Le rivisitazioni storiche di Mario Soldati e Gianni Brera, sostenute da una dichiarazione di Helenio Herrera rilasciata in seguito al suo esonero dalla panchina romanista nel 1971, diffusero la leggenda che la Roma conquistò il titolo tricolore con l’aiuto politico del Duce Benito Mussolini, desideroso di vedere una squadra della capitale nazionale vincitrice dello scudetto, nonché grazie agli attacchi aerei del Regno Unito nel corso della Seconda guerra mondiale, i quali avrebbero colpito l’Italia settentrionale e risparmiato la capitale.
In realtà queste tesi non hanno fondamento: sebbene la società giallorossa avesse beneficiato dell’acquartieramento in città di alcuni giocatori impegnati nel servizio militare (agevolazione di cui, per giunta, potrebbero aver goduto anche la Lazio e squadre di altri comuni), il regime fascista respinse la richiesta del presidente Edgardo Bazzini e del direttore tecnico Eraldo Monzeglio di riportare nella Città Eterna cinque calciatori (Cappellini, Donati, De Grassi, Benedetti e Acerbi) richiamati alla leva e trasferiti nel Nord Italia (anche se Cappellini e Donati riuscirono comunque a disputare rispettivamente 18 e 29 partite nella manifestazione, forse usufruendo di permessi concessi dalle caserme). Inoltre, i bombardamenti del suolo italiano da parte degli angloamericani si verificarono in misura consistente solo dalla fine del 1942, pochi mesi dopo la conclusione del torneo.

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