Lo sapevate? A Roma c’è un ristorante nell’atelier che fu di Antonio Canova e Tadolini
A Roma esiste un ristorante in quello che fu lo studio del grande scultore Antonio Canova. Al suo interno troviamo sculture in un’atmosfera nobile ed antica.
Lo sapevate? A Roma c’è un ristorante nell’atelier che fu di Antonio Canova e Tadolini.
A Roma esiste un ristorante in quello che fu lo studio del grande scultore Antonio Canova. Al suo interno troviamo sculture in un’atmosfera nobile ed antica.
Via del Babuino è una via che tradizionalmente è stata animata dalle botteghe degli artisti e
Nel 1818 Antonio Canova, ormai all’apice della sua fama europea, firmò il contratto di locazione del suo “spazio di uso di scultura”, a favore del suo allievo prediletto, il promettente Adamo Tadolini che considerava suo continuatore spirituale e affidandogli l’incarico gravoso di riprodurre, sempre sotto stretta sua osservazione, le sue opere più importanti. Lui stesso utilizzò gli spazi adiacenti. Sembra di essere catapultati nel periodo neoclassico di quello che fu soprannominato “Il nuovo Fidia”. Lo immaginiamo dare indicazioni al Tadolini, impegnato in bozzetti per opere future e ad accogliere nel suo spazio amici e importanti committenti.
Il metodo di lavoro di Canova è riportato in un passo delle “Memorie” di Francesco Hayez:
“Il Canova faceva in creta il suo modello; poi gettatolo in gesso, affidava il blocco a’ suoi giovani studenti perché lo sbozzassero e allora cominciava l’opera del gran maestro. Essi portavano le opere del maestro a tal grado di finitezza che sì sarebbero dette terminate: ma dovevano lasciarvi ancora una piccola grossezza di marmo, la quale era poi lavorata da Canova più o meno secondo quello che questo illustre artista credeva dover fare. Lo studio si componeva di molti locali, tutti pieni di modelli e di statue, e qui era permessa a tutti l’entrata. Il Canova aveva una camera appartata, chiusa ai visitatori, nella quale non entravano che coloro che avessero ottenuto uno speciale permesso. Egli indossava una specie di veste da camera, portava sulla testa un berretto di carta: teneva sempre in mano il martello e lo scalpello anche quando riceveva le visite; parlava lavorando, e di tratto interrompeva il lavoro, rivolgendosi alle persone con cui discorreva”.
Fino al 1967 l’Atelier di Via del Babuino è rimasto in possesso di quattro generazioni di scultori della famiglia Tadolini. È possibile quindi vedere manufatti e sculture, esercitazioni anatomiche e strumenti del mestiere.
Il restauro conservativo ha mantenuto inalterata l’atmosfera rispettando colori, materiali e il casuale accostamento delle opere con esemplari dell’arte senza tempo di Canova e di Tadolini a sculture di produzione più recente.
Gli ambienti infatti sono suddivisi con nomi che richiamano gli artisti che negli anni si sono succeduti: oltre all’entrata e alla zona bar aperitivo, abbiamo le sale Canova, Adamo, Giulio, Paolina, Scipione 1 e 2.
Andare in questo ristorante significa mangiare un’atmosfera preziosa che sa di eterno. Il menù si distingue in Estate ed inverno ed offre soprattutto a cena piatti di cucina raffinata.
Si trova in via del Babuino 150, il bar caffetteria è aperto tutti i giorni dalle ore 08.00 alle ore 24.00.
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