Romani nel mondo. La storia di Leonardo Mayol, architetto a Londra. Cofondò e dirisse Open House Roma

La storia di successo che vi stiamo raccontando è quella di Leonardo Mayol, giovane architetto romano che vive in Gran Bretagna. Ideò, insieme a Davide Paterna, Open House Roma, un importante evento annuale che in un solo week end apre gratuitamente al pubblico centinaia di edifici della Capitale notevoli per le loro caratteristiche architettoniche.
Romani nel mondo. La storia di Leonardo Mayol, architetto a Londra. Cofondò e dirisse Open House Roma.
La storia di successo che vi stiamo raccontando è quella di Leonardo Mayol, giovane architetto romano, che dopo la laurea conseguita nel 2006 presso l’Università La Sapienza di Roma, un anno di Erasmus a Bruxelles, una borsa di studio vinta che gli ha permesso di trascorrere 4 mesi a Shangai, altri 4 mesi a Parigi, si è poi trasferito a Londra dove attualmente lavora nello studio JRA, “John Robertson Architects” che si occupa, tra le altre cose, principalmente di ristrutturazione e riposizionamento di edifici storici londinesi.
“Sono arrivato in Gran Bretagna la prima volta nel 2006 ed in quel periodo c’era davvero il boom, era molto semplice trovare lavoro nel mio settore, Londra era la capitale mondiale dell’architettura, infatti trovai impiego dopo 3 giorni. Ho lavorato anche in uno dei 5 più importanti studi di architettura, la AHMM, Allford Hall Monaghan Morris.
Purtroppo con la crisi del 2009 persi il lavoro, presi la decisione di tornare per un breve periodo a Roma e con un amico aprimmo uno studio. Ho ideato, diretto e coofondato il progetto Open House Roma, che attualmente ancora prosegue a gonfie vele”.
Open House Roma è un importante evento annuale che in un solo week end apre gratuitamente al pubblico centinaia di edifici della Capitale notevoli per le loro caratteristiche architettoniche.
Nasce da un’idea di Leonardo Mayol e Davide Paterna, è un evento annuale che in un solo weekend celebra il design e l’architettura nella Capitale. Circa 200 siti, di qualunque epoca e solitamente inaccessibili, vengono aperti al pubblico attraverso visite guidate gratuite.
Open House Roma fa parte del network Open House Worldwide, un’organizzazione internazionale con sede centrale a Londra, dove il progetto è nato nel 1992 e si è affermato spinto da un formidabile successo di pubblico.
Open House si è così diffuso in Europa, Nord e Sud America, Medio Oriente, Australia e Africa.
“Decisi però, spinto da un forte desiderio di autonomia, di tornare a Londra nel 2012, poco dopo la fondazione di Open House Roma. Fu più complicato stavolta trovare lavoro, la situazione politico-economica era cambiata ed i costi per l’affitto o l’acquisto di una casa qui a Londra sono proibitivi. Anche la Londra ‘cool’ della scena musicale alternativa, quella sperimentale e punk non era più la stessa. Nel tempo questa città si è trasformata moltissimo e la Brexit ha dato il colpo di grazia. io non ho mai fatto richiesta della doppia cittadinanza, mi sono sempre sentito un cittadino europeo. Il passaggio è stato molto traumatico, lo stigma verso le persone che non appartengono al Regno Unito si è fatto più evidente, ma anche verso le classi sociali meno abbienti. Qui conta molto quali tipo di scuole hai frequentato, ad esempio”.
Cosa porti di Roma a Londra?
“Quando progetto qualcosa, porto sicuramente la forte responsabilità di costruire qualcosa che potrebbe durare in eterno. L’approccio britannico è più utilitaristico. Sicuramente dentro di me c’è una forte attenzione al lungo termine. E poi, sembrerà uno stereotipo, un luogo comune sugli italiani, ma io della romanità porto l’amore per il cibo. Capita che a studio si cucini per i colleghi e faccio assaggiare tipiche pietanze romane”.

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