Lo sapevate? La lupa che allattò Romolo e Remo probabilmente era una prostituta. Curiosità legate alla ricorrenza della fondazione

Il 21 aprile Roma ha spento 2775 candeline, in una grande festa con visite guidate, mostre, concerti, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche. Anche il sindaco romano Roberto Gualtieri ha fatto gli auguri sui social alla città eterna scrivendo “Buon Natale di Roma!”
Lo sapevate? La lupa che allattò Romolo e Remo probabilmente era una prostituta. Curiosità legate alla ricorrenza della fondazione.
Articolo di Rita Chessa
Il 21 aprile Roma ha spento 2775 candeline, in una grande festa con visite guidate, mostre, concerti, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche. Anche il sindaco romano Roberto Gualtieri ha fatto gli auguri sui social alla città eterna scrivendo “Buon Natale di Roma!”
In questo articolo faremo luce su curiosità e motivazioni legate alla ricorrenza della fondazione di Roma.
La leggenda narra la vicenda del primo re Romolo, fratello di Remo, discendente dalla stirpe reale di Alba Longa, a sua volta discendente da Ascanio, figlio di Creusa e di Enea, l’eroe troiano giunto nel Lazio dopo la caduta di Troia.
La loro nascita è legata al mito secondo il quale Il dio Marte s’innamorò della vestale Rea Silvia e dal frutto del loro incontro nacquero i due gemelli.
Il re Amulio, venuto a conoscenza della loro venuta al mondo, ordinò l’uccisione dei due fratelli per annegamento, ma il servo incaricato riesce a portare avanti la richiesta e li abbandonò sulle sponde del fiume Tevere in una cesta che è galleggiata fino ad una palude del Velabro, tra Palatino e Campidoglio, vicino una grotta detta Lupercale.
Come molti sapranno, il mito racconta che due verranno trovati ed allattati da una lupa. Ma non tutti sanno che per lupa probabilmente si intende una prostituta, in quanto in quel tempo le sex worker erano chiamate anche lupae (da cui il termine “lupanare”, luogo dove avviene la prostituzione)
Oltre alla versione più nota, esistono anche altre leggende meno conosciute sulla nascita della città. Per gli antichi autori Strabone o Tito Livio, Roma fu una colonia greca arcade, fondata da Evandro.
Secondo altre fonti, il letterato latino Varrone si basò su alcuni calcoli dell’astrologo Lucio Taruzio, ma di fatto fu scelto il 753 a.C. poiché si connetteva con il sorgere della democrazia ateniese.
La versione più particolare relativa alla nascita di Romolo e Remo racconta che sul focolare della casa di Tarchezio, tirannico re di Alba Longa, era “apparso” un fallo. Un oracolo decise allora che doveva essere “unito” con la figlia del re. Quest’ultima, spaventata, si fece sostituire da una schiava, ma venne scoperta dal padre: le due donne furono quindi imprigionate e i fratelli nati da quell’improbabile copula furono abbandonati in una cesta sul Tevere.

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