Lo sapevate? Sotto il Colosseo c’è un passaggio segreto che conduceva l’Imperatore sul palco

Lo sapevate? Sotto il Colosseo c’è un passaggio segreto che conduceva l’Imperatore sul palco. Sotto l’Anfiteatro Flavio, gigantesca struttura per gli spettacoli costruita in epoca imperiale, esiste (e recentemente è stata inserita in un progetto di recupero), una fitta serie
Lo sapevate? Sotto il Colosseo c’è un passaggio segreto che conduceva l’Imperatore sul palco.
Sotto l’Anfiteatro Flavio, gigantesca struttura per gli spettacoli costruita in epoca imperiale, esiste (e recentemente è stata inserita in un progetto di recupero), una fitta serie di cunicoli che permetteva a gladiatori, alle bestie e agli operai di muoversi, lavorare ed entrare in scena senza essere visti dal pubblico, se non all’ultimo momento. Un passaggio in modo particolare consentiva all’imperatore, di comparire a sorpresa sul palco: una mossa spettacolare nel bel mezzo dello stesso spettacolo.
Il Colosseo è la macchina da spettacoli più grandiosa dell’antichità e dietro le quinte nascondeva e nasconde un mondo sotterraneo molto complesso, invisibile alle quasi 80 mila persone sedute sugli spalti. In questa cittadella sotterranea labirintica tutto era funzionale alla messinscena sull’arena: l’arrivo e lo schieramento dei gladiatori, il passaggio delle bestie dalle gabbie all’arena. Ma anche l’ingresso dell’imperatore scortato dalla guardia pretoriana che entrava senza essere visto dal pubblico nell’Anfiteatro Flavio per comparire a sorpresa nel palco.
Per queste operazioni esistevano due tunnel speciali tuttora esistenti nella pancia del monumento, tuttora al centro di un vasto progetto di restauro da parte del parco archeologico del Colosseo.
A tre metri circa di profondità dal piano dell’arena esiste un tunnel lungo centinaia di metri, in parte ancora da scavare, che permetteva a Commodo, il sanguinario figlio di Marco Aurelio di entrare, protetto, nel suo amato Colosseo.
Il portico esisteva già ai tempi di Domiziano, Commodo lo ingrandì per i suoi usi.
Diversi imperatori infatti, avevano paura degli attentati, anche per questo motivo (oltre all’aspetto scenografico) utilizzavano il tunnel e preferivano arrivare al palco senza essere visti.
Addirittura Commodo fece anche installare uno nella curva del tunnel per vedere se c’erano nemici in agguato. Le fonti raccontano infatti che Commodo subì un tentato omicidio in un andito oscuro del Colosseo. La passione di Commodo per il Colosseo è nota, anche grazie alla cinematografia: l’imperatore infatti amava scendere nell’arena come un gladiatore divino.
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Amphitheatrum Flavium (Anfiteatro Flavio) o semplicemente come Amphitheatrum, situato nel centro di Roma, è il più grande anfiteatro del mondo. La struttura è in grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50 000 e 87 000 unità, è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento dell’antica Roma che sia giunto fino a noi.
L’Anfiteatro Flavio, più conosciuto come il Colosseo (ma questo nome arrivò solo durante il periodo medievale) costruito in appena 2 anni e 9 mesi, fu inaugurato nell’anno 80 d.C. con ben cento giorni di spettacoli. Nella cerimonia di apertura vennero uccise oltre 5000 belve in un’unica giornata.
L’anfiteatro è stato edificato in epoca Flavia su un’area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 70 d.C. e inaugurato da Tito nell’80, con ulteriori modifiche apportate durante l’impero di Domiziano nel 90. L’altezza attuale raggiunge 48,5 m, ma originariamente arrivava a 52 m.
La costruzione iniziò nel 72 d.C. sotto l’imperatore Vespasiano, della dinastia flavia. I lavori furono finanziati, come altre opere pubbliche del periodo, con il provento delle tasse provinciali e il bottino del saccheggio del tempio di Gerusalemme (70 d.C.).
Per l’inaugurazione dell’edificio, l’imperatore Tito diede dei giochi che durarono tre mesi, durante i quali morirono circa 2000 gladiatori e 9000 animali. Per celebrare il trionfo di Traiano sui Daci vi combatterono 10000 gladiatori.
Il Colosseo ospitava i giochi dell’anfiteatro, che comprendevano: lotte tra animali (venationes), l’uccisione di condannati da parte di animali feroci o altri tipi di esecuzioni (noxii) e i combattimenti tra gladiatori (munera). Le attività seguivano un programma codificato: la mattina c’erano i combattimenti fra gli animali o fra un gladiatore e un animale, all’ora di pranzo si eseguivano le condanne a morte e solo nel pomeriggio si svolgevano i combattimenti fra gladiatori.
Gli ultimi combattimenti tra gladiatori sono testimoniati nel 437, ma l’anfiteatro fu ancora utilizzato per le venationes (uccisione di animali) fino al regno di Teodorico il Grande: le ultime vennero organizzate nel 519, in occasione del consolato di Eutarico (genero di Teodorico), e nel 523, per il consolato di Anicio Massimo.
Gli scavi dei collettori fognari del Colosseo hanno restituito resti di scheletri di numerosi animali domestici e selvatici, tra cui orsi, leoni, cavalli, struzzi.

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