Lo sapevate? Quante sono e che fine fanno le monetine della Fontana di Trevi?

Lo sapevate? Quante sono e che fine fanno le monetine della Fontana di Trevi? Che fine fa il raccolto annuale delle monetine della Fontana di Trevi. E a quanto ammonta il “tesoro”? Da circa duecento anni si lanciano le monete
Lo sapevate? Quante sono e che fine fanno le monetine della Fontana di Trevi?
Che fine fa il raccolto annuale delle monetine della Fontana di Trevi. E a quanto ammonta il “tesoro”?
Da circa duecento anni si lanciano le monete nella Fontana di Trevi. Dando le spalle alla vasca vi si getta una moneta e poi girandosi la si vede prima di scomparire nell’acqua, così facendo il ritorno a Roma è assicurato. Il lancio della moneta fu inventato dal grande archeologo del 1800, Wolfgang Helbig che prima di lasciare Roma dopo un lungo soggiorno decise così di lanciare una vecchia monetina nella vasca della Fontana di Trevi come buon auspicio per tornare presto nella città eterna.
Da allora è stato imitato da milioni di persone, turisti, personaggi più o meno famosi, persino capi di stato. Ma che fine fanno tutte quelle monete lanciate nella fonte più famosa del Mondo?
Sino a qualche anno fa venivano date alla Caritas (che riceveva anche i le monete delle altre fontane della Capitale, circa 200mila euro) che con quei soldi provvedeva ai senzatetto della Capitale. Ora che quei soldi sono comunque messi in conto nel Bilancio (la Caritas quindi non ha perso e non perderà nulla per i clochard romani), le monetine della Fontana sono destinate a progetti sociali.
La Caritas diocesana comunque non ha nulla da temere: come assicurato dalla sindaca Virginia Raggi, la Caritas continuerà a ricevere comunque i soldi, come è accaduto per circa vent’anni, anche se in forma diversa.
Si parla di 1 milione e mezzo di euro, soldi che venivano utilizzati per fornire un riparo ai senzatetto, una mensa e un sostegno agli indigenti. Soldi che si temeva non venissero più concessi e invece sono stati semplicemente reindirizzati. Niente quindi verrà tolto alla Caritas che quindi avrà quei soldi, a prescindere da quanto raccolto, anzi, secondo le nuove norme della sindaca Raggi ne avrà anche di più.
Secondo il nuovo accordo di fine 2018, invece adesso una parte “prevalente” del ricavato sarà assegnata con bandi per “progetti sociali”, un’altra sarà dirottata per la manutenzione ordinaria del patrimonio culturale e un’altra ancora per pagare l’Acea cui sarà dato l’incarico di contare i soldi, svolto finora dai volontari Caritas.
Il primo a decidere di destinare a iniziative di solidarietà le monetine lanciate dai turisti nella Fontana di Trevi era stato, nel lontano 2001, il sindaco Walter Veltroni. Una decisione conservata da tutte le giunte successive, di qualsiasi colore politico, compresa quella guidata da Gianni Alemanno. Fino ad oggi, l’Acea periodicamente svuotava le vasche, insacchettava tutte le monete recuperate consegnandole a incaricati della Caritas romana alla presenza della Polizia di Roma Capitale che verbalizza la procedura. Il contenuto dei sacchetti poi dai volontari Caritas veniva asciugato, pulito, separato per valuta, contato e infine versato in banca.
Solamente nel 2014-2015 non arrivarono soldi, quando la Fontana era chiusa per restauro e anche in questo periodo, causa Covid. Ma la nuova norma parla chiaro: i soldi per i poveri arriveranno lo stesso.

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