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Ritorno al futuro per l’arte: il Museo della Scuola Romana riapre a villa Torlonia.
La capitale ha festeggiato una nuova rinascita culturale con l’inaugurazione del Museo della Scuola Romana – Sguardi sulla città, a villa Torlonia.
L’evento, guidato dal Sindaco Roberto Gualtieri, segna la conclusione di un ambizioso progetto di riallestimento che restituisce al pubblico un patrimonio artistico di inestimabile valore. A partire da oggi, l’area museale riapre le sue porte, offrendo un’esperienza rinnovata e un’immersione profonda nella storia dell’arte del Novecento.
La riorganizzazione, promossa e curata dalla Sovrintendenza Capitolina, è stata un’operazione complessa realizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. Un contributo fondamentale è arrivato da BNL BNP Paribas, che ha messo a disposizione 60 opere del proprio patrimonio artistico. Tra queste, spicca l’esclusiva serie di vedute della Capitale, nota come la Collezione Roma, che arricchisce il percorso espositivo con prospettive uniche e affascinanti.
Il progetto scientifico, curato da un team di esperti composto da Federica Pirani, Claudio Crescentini, Antonia Rita Arconti, Annapaola Agati ed Elena Scarfò, ha ridefinito il percorso espositivo per mettere in luce il ruolo di Roma come crocevia di idee e talenti. L’allestimento, curato da Stefano Busoni e Andrea Pesce Delfino, valorizza la capacità della città di essere un luogo di incontro e di condivisione per artisti di varia provenienza e formazione, un ruolo che, come ha sottolineato il sindaco Gualtieri, è significativo “allora come oggi”.
Roberto Gualtieri ha enfatizzato l’importanza di questa iniziativa in un periodo storico complesso. “Il Museo della Scuola Romana di Villa Torlonia viene restituito alla nostra Città in una veste rinnovata” ha dichiarato. Il sindaco ha inoltre riflettuto sulla resilienza degli artisti di quell’epoca, attivi tra le due guerre, che “nonostante il complesso e a tratti drammatico contesto storico, questa generazione di artisti ha dimostrato come l’arte e la cultura siano sempre in grado di fiorire e generare nuove energie”. La riapertura del museo è dunque un simbolo di speranza e un tributo a una generazione che ha saputo creare bellezza in tempi difficili.