Il nome di Matteo Nicolò Boe – insieme a quello del forse ancor più celebre Graziano Mesina – è uno dei più temuti fra quelli dei corposo panorama del banditismo sardo. Un nome associato a una vita di un – pallido, secondo
Il campo boe davanti a Cala Luna, tra Dorgali e Baunei, non si farà: l’assessore regionale agli Enti Locali Quirico Sanna sospende in autotutela la procedura relativa all’istanza di concessione demaniale marittima presentata da una società nautica privata di Baunei.
Salta “Sa Paradura” per Matteo Boe: l’antico rito agropastorale di solidarietà non riguarderà l’ex bandito di Lula (Nuoro) tornato in libertà l’anno scorso dopo 25 anni di carcere. Dopo la notizia delle 15 agnelle che gli sarebbero state donate per ricominciare – nate
“Sa Paradura” – antico rito agropastorale di solidarietà e risalente a millenni or sono – consiste nel mettere a disposizione le proprie risorse per aiutare chi, colpito da malasorte, ha affrontato una perdita improvvisa. I pastori sardi, insomma, quando un