C’è un luogo, nel centro del centro della Sardegna, ricco di boschi, una valle ricoperta da una fitta vegetazione mediterranea in cui gli arbusti di mirto, leccio e lentischio si aggrovigliano tra imponenti massi calcarei. Siamo nella storica regione del
Sono le 23,30 a Nuoro – località Borbore – quando l’auto sulla quale viaggiano l’appuntato Santo Lanzafame e il carabiniere Baingio Gaspa si ferma, improvvisamente assalita da colpi d’arma da fuoco. Lanzafame morirà pochi giorni più tardi. Il grave attentato viene rivendicato da una telefonata all’Ansa e
Moriva nella sua città il 30 luglio 1997, il Maestro Giuseppe Anedda, il “Paganini del mandolino”, musicista cagliaritano celebre in tutto il mondo. Abbandonato precocemente il dispendioso studio del violino, Anedda, figlio di Avendrace, poeta improvvisatore cagliaritano, ebbe una carriera
Cristo girava con Pietro nei salti di Baunei. I due ebbero fame e appena videro un uomo che zappava il suo campo si fermarono e gli chiesero qualcosa da mangiare. “Andate avanti”, disse l’uomo, “troverete la mia casa e mia
22 luglio 2011: il giorno delle stragi al campo estivo di Utoya e Oslo nelle quali persero la vita rispettivamente 69 giovani tra i 14 e i 20 anni e 8 persone. Prima un’autobomba in pieno centro poi una sparatoria contro
Era il 22 luglio del 1970 ed erano circa le 17 quando il treno “Freccia del Sud”, diretto da Palermo a Torino, deragliò. Nella tragedia morirono sei persone e 70 rimasero gravemente ferite. Per molto tempo la spiegazione venne attribuita
Era una sera di domenica quando circa 900 milioni di persone si trovavano incollate alla tv ad aspettare lo storico sbarco sulla Luna. Un evento magico che ipnotizzò il mondo per tutta la notte, affascinato da poter vedere l’atterraggio degli
Articolo di Mario Fadda. Il 19 luglio 1992 è per tutti i sardi la data iconica in cui l’ideale di libertà è immolato tra i roghi dell’ordigno di via D’Amelio a Palermo, quello di Emanuela Loi, ventenne di Sestu, prima
Un giorno, nel lontano 1600, un gruppo di contadini provenienti da diversi paesi della zona di Ilbono e alcuni pescatori di Tortolì, videro nello splendido mare di Cea una cassa di legno abbandonata. Subito corsero a recuperarla, la portarono in
di Mario Fadda L’occasione si presentò tra la fine del 1934 e l’inizio del 1935, le forti nevicate favorirono gli amanti degli sport invernali che si organizzarono al meglio per godere della copiosa coltre bianca che ammantava parecchie delle montagne