Ogliastra: in arrivo dei voucher individuali per il ricongiungimento degli immigrati extracomunitari con i propri familiari lontani. Si tratta di un’iniziativa molto importante del Servizio Turismo, Politiche Sociali e del Lavoro ogliastrino, inserita all’interno di una serie di provvedimenti volti ad un ulteriore miglioramento delle condizioni di vita di coloro che, per motivi di lavoro o per motivi familiari, hanno scelto di trasferirsi in Ogliastra.

Risale al 2008, infatti, la deliberazione del Consiglio provinciale n32, contenente “le attività da realizzare in favore degli immigrati” che prevedono molteplici azioni di mantenimento e potenziamento dei servizi esistenti. Tra queste, l’indizione del bando per l’assegnazione di voucher, spendibili in beni per il sostentamento delle persone coinvolte e per viaggi che permettano ai cittadini extracomunitari di ricongiungersi con i propri familiari, in Italia o nei propri Paesi d’origine. Destinatari del contributo, tutti i cittadini extracomunitari residenti in Ogliastra, in possesso di un regolare permesso di soggiorno e di un reddito familiare che non superi i 15mila euro.

Per ottenere il proprio voucher, che coprirà il 50% del costo totale del viaggio, i richiedenti dovranno essere in grado di documentare l’effettivo ammontare delle spese sostenute. Considerando l’elevatissimo costo dei voli internazionali e il forte aumento del costo della vita, quella offerta dall’Assessorato al lavoro e politiche sociali, rappresenta un’occasione assolutamente da non perdere. Gli interessati però dovranno affrettarsi e fare la domanda (e i bagagli) al più presto, perché la data di scadenza del 30 giugno si avvicina e il contributo non coprirà le spese di viaggio effettuate nel periodo successivo. Le domande potranno essere inviate al Servizio delle Politiche Sociali, sito in Via Pistis, 08045 a Lanusei. Noi auguriamo loro un buon viaggio e una buon ritorno a “casa”.

Nei primi decenni del secolo scorso nelle campagne di Perdasdefogu, fu scoperto un vero e proprio tesoro punico.

Infatti in un nascondiglio, vennero alla luce quasi 800 monete cartaginesi che il dottor Toselli – medico condotto del paese all’epoca – vendette al Museo di Cagliari, come scrisse in un resoconto l’archeologo Taramelli.

Nello documento dell’accademico viene sottolineato che quasi la totalità delle monete erano state coniate in Sardegna, mentre la restante parte a Cartagine e in Sicilia. Inoltre insieme al denaro punico, vi erano anche 15 sestanti romani – monete di bronzo risalente al periodo repubblicano -.

Dalla classificazione fatta in seguito da Giovanni Spano su queste monete sardo-puniche, quelle coniate nell’Isola vengono fatte risalire al II secolo a.c.

Tra le monete ritrovate, una è molto importante, in quanto riporta il monogramma di Cornelio Mammula, pretore e propretore della Sardegna – tra il 217 e 216 a.c – ai tempi dell’invasione di Annibale in Italia e la vittoria del condottiero cartaginese a Canne.

Infatti Mammula, vista l’impossibilità del senato romano di inviare aiuti a causa delle gravi difficoltà nella guerra, coniò sestanti romani sopra monete puniche.