artigianato sardo

Un convegno alla scoperta del linguaggio degli artigiani sardi.

Barisardo. Seconda edizione per la manifestazione organizzata dal CNA “Cultura nelle mani”, che quest’anno avrà luogo dal 27 luglio al 3 agosto. All’inaugurazione della sala espositiva in Corso Vittorio Emanuele, corrisponderà alle 18.30 l’inizio del convegno “Il mondo dell’artigianato artistico senza barriere. Dialogo tra i protagonisti del saper fare e creare”, dedicato all’analisi dell’artigianto artistico regionale nelle sue valenze culturali ed economiche e in quelle creative e innovative per l’economia e il turismo.

Scopo e filo conduttore del convegno quello di creare un dialogo costruttivo tra artigiani e designer, per la realizzazione di prodotti di qualità, simboli delle tradizioni in evoluzione della terra sarda.

A Punta La Marmora (Perdas Crapías), la vetta più alta della Sardegna, le rocce affioranti raccontano una storia di oltre 300 milioni di anni, ma senza tracce fossili. Come spiega il paleontologo Daniel Zoboli, qui le rocce, note ai geologi come “Filladi Grigie del Gennagentu, hanno subito un intenso processo di metamorfismo che ha cancellato ogni possibile presenza di fossili.

Foto Daniel Zoboli

Il metamorfismo, dovuto ad alte pressioni e temperature durante l’Orogenesi Varisica, ha deformato le rocce, creando evidenti pieghe ductili, visibili nei blocchi affioranti. Il corrispettivo meno metamorfico di queste rocce sono le “Arenarie di San Vito”, affioranti nella Sardegna meridionale e risalenti al periodo Cambriano medio–Ordoviciano inferiore.

Queste formazioni raccontano non solo la storia geologica della Sardegna, ma anche le dinamiche tectoniche che hanno modellato le montagne e i paesaggi che oggi ammiriamo.