L’Ogliastra ancora una volta al centro dell’attenzione internazionale grazie alla longevità delle sue comunità. Nei prossimi giorni la televisione di Stato Bulgara sarà in Sardegna per raccontare le storie di Tzia Dina Sodde, 104 anni, di Ilbono, e Tzia Assunta Mereu, 100 anni, di Arzana.

Un giornalista, un operatore, un interprete e un accompagnatore hanno scelto di incontrarle nei loro paesi, per raccogliere testimonianze, ricordi e momenti di vita che diventeranno parte di un servizio televisivo dedicato al fenomeno della longevità in Ogliastra.

Un merito che va condiviso anche con Pierino Vargiu e Angela Mereu, che con il loro instancabile lavoro continuano a dare spazio e luce a queste storie straordinarie e alla longevità sarda. A loro va il nostro grazie, sempre.

In Scozia si nasconde un mistero antico: le torri chiamate brochs, enigmatiche costruzioni che ricordano sorprendentemente i nuraghi della Sardegna. Disseminati tra brughiere, coste e isole, questi giganti di pietra risalgono a oltre 2.000 anni fa, con muri spessi fino a 5 metri e altezze che superano i 13 metri, ma il loro scopo resta avvolto nel mistero.

Realizzati con massi enormi senza alcun legante e dotati di doppio guscio, alcuni di questi blocchi pesano fino a una tonnellata, sollevati con abilità che ancora oggi stupisce gli archeologi. Si discute se fossero case fortificate, rifugi per le comunità, o dimore simboliche dei capi tribù, torri erette per mostrare potere e prestigio.

Gli scavi rivelano un livello di vita sorprendente: vino e olive importati dal Mediterraneo, molto prima dei Romani, dimostrano scambi culturali attivi. Eppure, la loro difesa era discutibile: ingressi piccoli, mura scalabili, visibilità limitata dall’alto.

Le somiglianze con i nuraghi sono impressionanti. Queste torri ci ricordano che l’ingegno umano, ovunque nasca, parla un linguaggio universale: quello della pietra, del potere e del mistero.