Un pozzo nuragico che sembra scendere fino agli inferi: ben 22 metri di profondità. Sapete dove si trova?

Un luogo che, pur piccolo e nascosto, racconta la grandezza dei nuraghi e dei misteri di un popolo antico, capace di fondere ingegno, religione e paesaggio in un unico straordinario monumento.
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Lo sapevate che a Settimo San Pietro si nasconde un vero e proprio tesoro sotterraneo dell’età nuragica? Sopra il colle di Cuccuru Nuraxi si trova un pozzo nuragico che sembra scendere fino agli inferi: ben 22 metri di profondità, un tempo luogo di riti e cerimonie religiose.
Il pozzo, costruito intorno al 1200 a.C., è un capolavoro di ingegneria antica. La sua larghezza media è di circa 1,50 metri, che si restringe in un elegante profilo parabolico fino a 1,02 metri. La bocca del pozzo è circondata da una ghiera rotonda scolpita, quasi a incorniciare l’accesso a questo mondo nascosto.
Cuccuru Nuraxi prende il nome dal colle su cui sorgeva un imponente nuraghe di tipo complesso, oggi in gran parte scomparso, attorno al quale si sviluppava un villaggio. Ciò che resta, però, è sufficiente a farci immaginare la vita e la spiritualità di chi abitava queste terre: il pozzo sacro, costruito con blocchi d’arenaria di piccole e medie dimensioni, custodiva una funzione religiosa ben precisa.
Dalla scala interna, composta da 17 gradini stretti e ripidi, si accede a una camera ad ogiva alta 5,30 metri, con un diametro alla base di 2,50 metri. È facile perdersi nell’idea che, secoli fa, uomini e donne si ritrovassero qui per rituali e preghiere, scendendo nel cuore della terra per entrare in contatto con il divino.
Un luogo che, pur piccolo e nascosto, racconta la grandezza dei nuraghi e dei misteri di un popolo antico, capace di fondere ingegno, religione e paesaggio in un unico straordinario monumento.

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