“Come i fiori”: emozione e silenzi condivisi a Bari Sardo per il documentario di Luca Schirru

Un lavoro che non alza la voce, ma parla con la forza della delicatezza, della sincerità, dell’ascolto. E che ha toccato nel profondo il pubblico, riunito in un’atmosfera quasi sospesa e certamente commossa e partecipe. Dal primo all'ultimo minuto del documentario.
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Una piazza piena, silenziosa, attenta. Centinaia di persone si sono ritrovate ieri sera davanti alla Chiesa di Bari Sardo per l’anteprima di “Come i fiori”, il nuovo documentario firmato dal giornalista ogliastrino Luca Schirru. Un lavoro che non alza la voce, ma parla con la forza della delicatezza, della sincerità, dell’ascolto. E che ha toccato nel profondo il pubblico, riunito in un’atmosfera quasi sospesa e certamente commossa e partecipe. Dal primo all’ultimo minuto del documentario.
Realizzato in collaborazione con Daniele Lai, che ne ha curato le riprese, il docufilm affronta un tema universale e ancora troppo spesso messo a margine: la salute mentale. Schirru lo fa con rispetto e coraggio, intrecciando volti, voci, racconti di chi ha attraversato momenti di buio – o ha accompagnato chi li viveva – trovando nel dialogo una forma di salvezza. Nessun filtro, nessuna costruzione forzata: solo l’essere umano, nella sua complessità e fragilità.

Come i fiori, doc di Luca Schirru a Bari Sardo PH Cristian Mascia
L’opera nasce da una ferita personale, ma diventa presto qualcosa di più grande. “Sentivo che dovevo fare qualcosa,” ha detto l’autore. “Non per spiegare, ma per restituire dignità al dolore, che spesso resta invisibile.”
A rendere la serata ancora più speciale, le musiche dal vivo del Youssef Quintet, che hanno avvolto la piazza con sonorità leggere e profonde allo stesso tempo, creando un ponte emotivo tra immagini e pubblico. Sulle note di “Ovunque proteggi” di Vinicio Capossela tutti hanno tenuto il fiato sospeso.
Guardando il documentario, in molti si sono riconosciuti. Perché tutti, prima o poi, direttamente o indirettamente, abbiamo avuto a che fare con problemi legati alla salute mentale. Con quella sensazione di essere in bilico, con il bisogno di sentirsi ascoltati. Oppure nella difficoltà di stare accanto a chi li ha o li aveva, di trovare “qualcosa da fare” per loro. Il coraggio di Schirru sta proprio qui: nel non offrire soluzioni, ma nel creare uno spazio dove ci si può sentire meno soli.
“Come i fiori” è stato un invito collettivo a smettere di fingere di essere sempre forti, e ad accogliere l’idea che anche nella fragilità si possa, appunto, fiorire. A non allontanare il dolore ma ad imparare ad attraversarlo.

Come i fiori, doc di Luca Schirru a Bari Sardo PH Cristian Mascia
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