L’Associazione Artisti Ogliastra è lieta di presentare “I DO THINGS // ITEMS : MP”, mostra personale dell’artista Francesco Mariani, che verrà inaugurata il 25 aprile 2025 presso l’Ex Blocchiera Falchi di Tortolì. L’esposizione, visitabile fino al 27 aprile, segna un passaggio fondamentale nella storia dell’associazione, che amplia il proprio impegno culturale affiancando all’attività musicale una nuova apertura verso le arti visive.

Dopo anni di attività riconosciute a livello regionale – dai concerti del Primo Maggio alla Cooperativa Pescatori Tortolì, all’Ogliastra Rock Festival e alle collaborazioni teatrali con il Tonio Dei di Lanusei – l’Associazione Artisti Ogliastra intraprende così un nuovo percorso dedicato alla valorizzazione dell’arte figurativa contemporanea e degli artisti del territorio.

Ad inaugurare questa nuova stagione sarà Francesco Mariani, nato a Nuoro nel 1981, illustratore, grafico e pittore autodidatta. Le sue opere nascono da un’urgenza espressiva autentica e personale: ogni immagine è un frammento di biografia interiore, un atto di sintesi visiva tra memoria, simbolismo e quotidianità. Fortemente influenzato dalla cultura pop, dal retrogaming e dalla musica, Mariani ha alle spalle un lungo percorso artistico anche come musicista, avendo militato nella scena rap con il nome RUPEZ per oltre vent’anni.

La mostra presenta 13 opere inedite, scelte per offrire al pubblico un’esperienza visiva intensa e coerente, in cui oggetti, simboli e colori si intrecciano in una sorta di “sinestesia oggettuale” che restituisce emozioni e stati d’animo con immediatezza e sincerità.

Programma della giornata inaugurale – Venerdì 25 aprile 2025

Luogo: Ex Blocchiera Falchi, Tortolì
Orario di apertura: ore 18.00

Ore 18.30 – Intervista all’artista
Un dialogo curato dall’Associazione Artisti Ogliastra per approfondire la poetica, il percorso e il metodo creativo di Francesco Mariani.

Ore 19.00 – Presentazione delle opere
L’artista guiderà i presenti attraverso alcune delle opere esposte, offrendo spunti di riflessione e chiavi di lettura, senza mai cedere a una spiegazione didascalica.

Ore 19.30 – Vernissage
Un momento conviviale con degustazione di prodotti offerti dai partner locali, pensato per favorire l’incontro tra artisti, pubblico e territorio.

Dalle 19.30 – Accompagnamento musicale dal vivo
La serata sarà impreziosita dalle esibizioni acustiche del gruppo Los Trallalleros, in un’atmosfera raccolta e suggestiva.

Orari di apertura mostra

Sabato 26 aprile: 10.00 – 12.30 / 18.00 – 20.30

Domenica 27 aprile: 10.00 – 12.30

Ingresso gratuito.

Con questa mostra, l’Associazione Artisti Ogliastra si propone di inaugurare una nuova fase del proprio percorso culturale, aprendosi all’arte contemporanea e offrendo nuovi spazi di visibilità agli artisti locali. Un’occasione preziosa per la comunità, chiamata a partecipare a un evento che coniuga arte, musica e incontro, e che segna simbolicamente l’inizio di una nuova stagione culturale in Ogliastra.

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Un secolo fa, una chiesa sarda compì un “trasloco” davvero straordinario: fu smontata pietra dopo pietra e ricostruita in un nuovo luogo, come se fosse un gigantesco puzzle.

Era il 1923 quando si decise di spostare la piccola Chiesetta di San Pietro di Zuri, nel territorio di Ghilarza, dal fondo della vallata a un’altura poco distante. Il motivo? Proprio dove sorgeva, di lì a poco, sarebbe nato il lago più grande della Sardegna: l’Omodeo. La creazione del nuovo invaso artificiale avrebbe sommerso l’antico villaggio di Zuri, costringendo gli abitanti a ricostruire le loro case altrove.

Ma cosa fare di una gemma architettonica come la Chiesa di San Pietro? Non era una semplice casa: era un raro esempio di romanico lombardo con accenti gotici, progettata da Anselmo da Como intorno al 1290, tutta in pietra da taglio. La facciata mostrava tre arcate a pieno centro su massicci pilastri, e il portale era scolpito con figure della Madonna, di San Pietro e di altri santi, un piccolo tesoro di arte e devozione.

Non restava che salvarla dall’acqua. Così, si decise di smontarla con cura, mattone dopo mattone, e di rimontarla come un enorme mosaico di roccia lavica. I lavori si conclusero nel 1923, e nell’aprile del 1924 la chiesa fu inaugurata alla presenza del re Vittorio Emanuele III.

Oggi, la Chiesa di San Pietro continua a splendere nel nuovo borgo di Zuri, in via Galliano 10, testimone di un’incredibile avventura che l’ha salvata dall’oblio e dalle acque del lago.