Dopo quasi tre settimane trascorse in Sardegna, Nancy Hannah e la sua famiglia sono tornati negli Stati Uniti con ricordi indimenticabili e hanno voluto condividere la loro straordinaria esperienza con un post nel gruppo Facebook “I ❤️ SARDINIA | Best Places and Travel Tips”.

Con oltre 30 anni di viaggi internazionali alle spalle, Nancy ha definito questo uno dei migliori viaggi mai fatti.

Prima della partenza, Nancy ha ammesso di essere stata un po’ preoccupata dopo aver letto alcuni commenti negativi sul gruppo: alcuni post parlavano di sardi poco accoglienti, spiagge “mediocri” e una Cagliari definita “noiosa” e “non degna di visita”. Tuttavia, la loro esperienza è stata completamente diversa.

Già dalla prima notte a Cagliari, l’accoglienza in albergo li ha fatti sentire subito a casa, trasformando un semplice soggiorno in un’esperienza amichevole. La calorosa ospitalità è continuata anche nei ristoranti, dove sono entrati come clienti e ne sono usciti come amici.

Il loro viaggio ha toccato diverse località della Sardegna, da Villasimius a Arbatax, passando per Cabras e Pula, concludendo nuovamente a Cagliari. Ovunque sono stati accolti con una gentilezza straordinaria. Anche con il loro italiano “mediocre”, sono stati accolti con sorrisi e incoraggiamento, una sorpresa piacevole che si è ripetuta più volte.

Ma oltre all’ospitalità, ciò che li ha davvero conquistati è stata la straordinaria bellezza dell’isola. Ogni angolo di strada offriva paesaggi nuovi e mozzafiato che li hanno lasciati a bocca aperta innumerevoli volte.

Essendo stati in Italia sei volte, gli ultimi due viaggi erano orientati a trovare un luogo dove trascorrere la pensione. Dopo questa esperienza, la Sardegna è diventata una delle prime scelte. Nancy e la sua famiglia stanno già pianificando il ritorno, sentendosi come se già appartenessero a questa terra magica.

“Grazie di cuore ai sardi per averci fatto sentire come a casa,” ha scritto Nancy nel post, colma di gratitudine per un viaggio che ha superato ogni aspettativa.

In Sardegna i coltelli non sono semplici strumenti: sono piccoli capolavori d’arte e storia.

Dalla Pattadese di Pattada alla Guspinesa di Guspini, ogni lama racconta secoli di abilità artigiana, con manici in osso e incisioni che affascinano il mondo.

Regalare un coltello qui non è banale: è un gesto di amicizia, rispetto e buon auspicio, per “tagliare i rami secchi” del passato e guardare al futuro. Ma attenzione: chi lo riceve deve restituire una piccola moneta al donatore, perché la lama non divida mai i legami, ma li renda più forti.