Superstizioni sarde. Perché le nonne proibivano di mettere il cappello sul letto?

In Sardegna ( ma non solo) per tanto tempo si è creduto che poggiare il cappello sul letto portasse sfortuna. Oggi vi spieghiamo quali sono le ragioni - molto antiche - alla base di questa credenza popolare.
canale WhatsApp
Da generazioni, in Sardegna – ma anche in molte altre parti d’Italia – si tramanda una credenza popolare che resiste al passare del tempo: mai poggiare il cappello sul letto. Un gesto apparentemente innocuo, ma che secondo la tradizione porta con sé un’aura di sfortuna. Ma da dove nasce questa superstizione così radicata? Per comprenderne l’origine, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, a un’epoca in cui la vita e la morte si intrecciavano con rituali e simbolismi profondamente sentiti. Le nonne, custodi della memoria popolare, ammonivano con decisione: “Mai appoggiare il cappello sul letto!”. Il motivo? In tempi lontani, quando una persona era gravemente malata e si trovava in punto di morte, il medico chiamato per assisterla, o il prete giunto per impartire l’estrema unzione, varcavano la soglia della stanza e, prima di avvicinarsi al capezzale, si toglievano il cappello e lo posavano sulla coperta, spesso ai piedi del letto. Quel semplice gesto divenne così un presagio funesto, un segno che evocava il momento dell’addio, il passaggio dalla vita alla morte. Con il trascorrere dei secoli, la memoria collettiva ha trasformato questa immagine in una regola non scritta, un avvertimento tramandato di generazione in generazione: poggiare un cappello sul letto non solo rievoca scenari di sofferenza, ma rischia di attirare la malasorte su chi lo fa, quasi come se quel gesto potesse aprire una porta su un destino infausto.
Ovviamente, come per tutte le credenze delle quali abbiamo parlato, non ci sono prove scientifiche a sostegno di questa tesi. Ma in tanti, ancora oggi, non lo fanno, memori degli avvertimenti ricevuti da bambini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA