Il Fiordaliso Spinoso, una pianta rarissima che cresce solo in Sardegna: un “fossile vivente” comparso oltre 30 milioni di anni fa

La Centaurea Horrida è protetta dalla Convenzione di Berna, relativa alla Conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, che comprende solo 20 piante italiane.
canale WhatsApp
Oggi vi presentiamo una vera e propria rarità, la Centaurea Horrida o Fiordaliso Spinoso, una rarissima pianta che cresce solo in Sardegna e solo in determinate zone del Nord dell’Isola, una formazione che riveste il maggior interesse naturalistico e che imprime alla nostra terra peculiarità di grande rilievo.

Foto di Gino Cherchi
La Centaurea Horrida fu scoperta e descritta dal medico ligure Giovanni Badarò nel 1824 e fu indicata dall’autore genericamente per i luoghi sassosi marittimi della Sardegna. L’Isola dell’Asinara fu una delle prime località in cui fu segnalata questa particolare specie. La Centaurea Horrida è un endemismo da gariga costiera, presente da Punta Salippi sino alle rupi più alte di Punta dello Scorno. Forma popolamenti puri e vive sugli scisti, sul granito e sul calcare, purché esistano particolari condizioni climatiche.

Foto di Gino Cherchi
Si tratta di una sorta di “fossile vivente”: la sua comparsa sulla Terra risale ad oltre 30 milioni di anni fa, prima del distacco della placca sardo-corsa dal blocco continentale. La Centaurea Horrida è protetta dalla Convenzione di Berna, relativa alla Conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, che comprende solo 20 piante italiane.
Il nome Centaurea Horrida deriva, con tutta probabilità, dall’aspetto particolarmente irto, ispido, aspro, insomma “orrido” che la specie presenta. Per proteggersi dai venti impregnati di sale e per mantenere l’umidità del suolo necessaria per la sua vita assume un portamento caratteristico, formando cespugli aderenti al suolo che raggiungono molto spesso dimensioni notevoli, dalla forma tondeggiante come “cuscini”, con rami corti, ravvicinati e spinosissimi (in alcune zone della Sardegna è noto anche come “cuscino della suocera” proprio per la sua forma e le spine).

Foto di Giuliano Campus
In merito allo stato di conservazione è una specie classificata come vulnerabile: infatti, pur essendo rappresentata da un cospicuo numero di esemplari, il numero limitato di stazioni e la loro ridotta estensione sono un fattore di vulnerabilità che potrebbe pregiudicare la sua sopravvivenza. I fiori della pianta sono poco appariscenti, rosati all’apice e bianchi nel resto della loro lunghezza. Il frutto è un achenio grigio, sormontato da un breve pappo setoloso. Fiorisce tra maggio e giugno, con fruttificazione che si completa a luglio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA