Il semaforo di Punta Falcone: un gioiello abbandonato con vista sulla Corsica

La storia del punto più settentrionale dell’isola, dalla regolamentazione del traffico navale alla dismissione della rete costiera nazionale, oggi totalmente abbandonato
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La creazione del semaforo è stata una risposta alla tragedia del naufragio della fregata francese Sémillante nel 1855. Dopo quasi un secolo di attività, il semaforo è stato dismesso con l’introduzione di nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Oggi la struttura è ridotta a uno scheletro.
Situato sulla collina di Punta Falcone, offriva una visuale spettacolare sullo stretto e sulla Corsica, come raccontano bene gli amici di www.sardegnaabbandonata.it
Il semaforo di Punta Falcone, costruito per dirigere il traffico navale sulle Bocche di Bonifacio, ha continuato a funzionare fino all’introduzione delle nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’area circostante si affollò con l’installazione di batterie antiaeree e antinave.
Dopo quasi un secolo di servizio, il semaforo fu pensionato con la dismissione della rete costiera nazionale. Oggi, la struttura è ridotta a uno scheletro fatiscente, spogliata di mobilio e tracce umane, ma offre ancora una vista panoramica sulle Bocche di Bonifacio e sulla Corsica. La sala centrale e la vecchia asta semaforica sono murate, ma la terrazza sovrastante offre una vista mozzafiato sulla zona circostante.

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Svolta nell’omicidio di Marco Mameli: arrestato Giampaolo Migali, 27enne di Girasole

All’alba di oggi la Polizia ha arrestato Giampaolo Migali, 27 anni, originario di Girasole, ritenuto il presunto responsabile del delitto avvenuto a Bari Sardo lo scorso 1° marzo.
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Nuovo sviluppo nelle indagini sull’omicidio di Marco Mameli. All’alba di oggi la Polizia di Stato, su disposizione della Procura della Repubblica di Lanusei, ha arrestato Giampaolo Migali, 27 anni, originario di Girasole, ritenuto il presunto responsabile del delitto avvenuto a Bari Sardo lo scorso 1° marzo.
Il giovane operaio di Ilbono, appena 22enne, era stato accoltellato a morte durante i festeggiamenti di Carnevale, colpito con un fendente al cuore che non gli aveva lasciato scampo. L’aggressore era poi riuscito a dileguarsi, facendo perdere le proprie tracce.
Dopo mesi di indagini serrate, questa mattina è arrivata la svolta: il blitz delle forze dell’ordine si è concluso con l’esecuzione della misura cautelare nei confronti di Migali, che dopo le formalità è stato trasferito nel carcere di Lanusei.
Nei mesi la comunità aveva richiesto a gran voce la verità e la giustizia, in particolare la mamma di Marco, Simona Campus, con numerosi appelli affidati anche ai social.

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