A Tortolì, un giovane talento ha fatto breccia nei cuori degli appassionati di costruzioni con i mattoncini LEGO. Nicola Mascia, undicenne pieno di creatività, si è affermato come il nuovo campione regionale del concorso Creator organizzato dal Museo del Mattonicino Karalisbrick di Cagliari, dimostrando che l’arte della costruzione non conosce età.

Il trionfo di Nicola si è manifestato attraverso il suo straordinario diorama che raffigura il Faro Bellavista di Arbatax. Questo giovane costruttore di mattoncini ha dimostrato non solo una notevole abilità tecnica ma anche una profonda connessione con il suo territorio, celebrando un’icona locale attraverso la magia dei LEGO.

Il concorso non ha mancato di stupire grazie anche ad altri due talenti emergenti. Leonardo Cocco di Elmas ha portato sul podio il tema cinematografico con una rappresentazione di “Ritorno al Futuro”, mentre Lorenzo Schirru di San Sperate ha affascinato con il suo diorama intitolato “Passato e Presente”.

Ma cosa rende questo concorso così speciale? Innanzitutto, il regolamento unico che prevede che i vincitori dei vari concorsi in tutta l’isola durante l’anno solare si sfidino per il prestigioso titolo di campione sardo. Questo approccio contribuisce a creare una competizione avvincente e a incoraggiare una crescita continua nel mondo delle costruzioni LEGO.

La modalità di votazione, un mix di preferenze su Facebook e valutazioni da parte di associazioni italiane specializzate, aggiunge un elemento di sfida e offre un riconoscimento più ampio e autorevole. Non si tratta solo di essere popolari sui social media, ma di conquistare il rispetto delle comunità LEGO a livello nazionale.

Ciò che rende unici i diorami presentati al concorso è la dedizione e la cura con cui i giovani “brick builder” elaborano i loro progetti. Ogni dettaglio è ponderato attentamente, e la creatività si esprime liberamente attraverso il tema scelto. Dall’immaginazione dei partecipanti prendono vita mondi fantastici, opere d’arte in miniatura che catturano l’attenzione e ispirano chiunque si avvicini.

Nicola Mascia e gli altri finalisti incarnano la passione, la precisione e l’ingegnosità che contraddistinguono il mondo dei mattoncini LEGO. Con il loro talento, dimostrano che l’arte della costruzione può diventare una forma d’arte eccezionale, in grado di trasmettere storie e emozioni attraverso semplici pezzi di plastica colorata.

Il Museo del Mattonicino Karalisbrick, con la sua iniziativa di promuovere il concorso Creator, continua a sostenere e incoraggiare il talento emergente nel mondo dei LEGO, offrendo una piattaforma per esprimere la creatività e celebrare le incredibili realizzazioni di giovani costruttori.

Piccolo, schivo, ma sorprendentemente adattabile: è il toporagno dai denti bianchi, e in Sardegna ne vive una sottospecie unica al mondo, la Crocidura russula ichnusae, presente nell’isola sin dal IV millennio a.C., come attestano i ritrovamenti nella grotta di Su Guanu. Questo minuscolo mammifero, lungo appena 9–13 cm e del peso di 7–15 grammi, è uno degli abitanti più antichi e discreti del territorio sardo.

Rasbak – Opera propria, CC BY-SA 3.0 – wikimedia

La Crocidura sarda è diffusa in quasi tutti gli ecosistemi dell’isola, dalle zone boscose fino a 1.000 metri di altitudine, incluse aree protette come l’Isola dell’Asinara. Predilige gli ambienti mediterranei: vive tra macchia, praterie asciutte e zone di transizione tra bosco e campagna, ma non disdegna neppure i giardini e le abitazioni rurali, dove si avvicina all’uomo.

La sua pelliccia è folta e di colore bruno-rossiccio sul dorso, sfumata nel grigio sul ventre, e ha il classico aspetto dei toporagni: muso allungato, occhi minuscoli, orecchie rotonde poco visibili e coda nuda, lunga circa la metà del corpo.

Foto Forestas

Una delle particolarità più sorprendenti della Crocidura è il “carovanamento”, osservabile anche nella sottospecie sarda. In caso di pericolo, o quando i piccoli iniziano a esplorare il mondo esterno, si dispongono in fila indiana, uno aggrappato all’altro, seguendo la madre in una sorta di minuscola catena in movimento.

Come altri Soricidi, la Crocidura emette suoni e ultrasuoni e i maschi diffondono un odore muschiato per marcare il territorio e attirare le femmine. È attiva sia di giorno che di notte, e anche se non va in letargo, può entrare in uno stato di torpore per ridurre il metabolismo nei periodi critici.

La stagione riproduttiva va da febbraio a settembre, con una pausa estiva ad agosto. Le femmine nate all’inizio della stagione possono già riprodursi nello stesso anno. Ogni parto dà origine a 2–6 cuccioli, con un massimo di 3–4 cucciolate nella stagione successiva. L’aspettativa di vita della Crocidura è breve, tra 20 e 30 mesi.

La Crocidura sarda non è attualmente a rischio di estinzione, ma è una delle specie più vulnerabili agli incendi. Quando un’area viene colpita dal fuoco, la ricolonizzazione può richiedere anche 5–6 anni. Per questo motivo è inserita nell’Allegato III della Convenzione di Berna (Legge 503/1981), che tutela le specie europee in pericolo.

La presenza della Crocidura russula ichnusae in Sardegna è un ulteriore tassello dell’incredibile biodiversità faunistica dell’isola, spesso trascurata ma fondamentale. Un piccolo mammifero che, silenziosamente, continua da secoli a vivere in simbiosi con il paesaggio mediterraneo, ricordandoci quanto anche le creature più piccole abbiano un ruolo importante negli equilibri naturali.