A Santa Maria Navarrese si può fare fitness all’aperto: ecco tutti i nuovi servizi

E’ attivo a S. Maria Navarrese, in Piazza Gennaro il percorso vita composto da 8 attrezzature per il fitness all'aperto. Ecco quali sono le attrezzature installate
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La pratica sportiva libera da oggi si arricchisce di un nuovo servizio.
E’ attivo a S. Maria Navarrese, in Piazza Gennaro il percorso vita composto da 8 attrezzature per il fitness all’aperto. Sono stati installati: un attrezzo “push chairs” che rafforza e sviluppa i muscoli della parte superiore del torace e della schiena, migliorando la resistenza cardio-respiratoria, un attrezzo “Surfer” che rafforza i muscoli della vita e migliora la flessibilità e la coordinazione di tutto il corpo. Esercita la colonna vertebrale e l’anca.
Un attrezzo “disable hand bicycle” migliora la mobilità degli arti superiori; un attrezzo “Bench” per rafforzare i muscoli addominali; un attrezzo “Cross trainer” utile a migliorare l’efficienza degli arti superiori e inferiori e delle articolazioni; un attrezzo “Tai chi walking” per rafforzare, sviluppare e migliorare i muscoli delle braccia; un attrezzo “Sky walking” utile a migliorare l’efficienza degli arti superiori ed inferiori e delle articolazioni; un attrezzo “bicycle” che sviluppa i muscoli delle gambe, rafforza le articolazioni del ginocchio, migliora la forma cardiorespiratoria.
Le attrezzature sono state acquistate con risorse PNRR, MISSIONE 5 – Inclusione e Coesione COMPONENTE 2 – Infrastrutture Sociali, Famiglie, Comunità e Terzo Settore Investimento 3.1 – “Sport e inclusione sociale”.
A breve, grazie ad un contributo regionale a favore dei territori montani volto a contrastare lo spopolamento dei territori provvederemo alla riqualificazione del campetto polivalente antistante e del campetto di Bingigedda a Baunei.

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Mani sapienti che chiudono i culurgiones: dove si trova questo enorme murale?

Un dettaglio che va ben oltre la semplice rappresentazione gastronomica, perché racchiude in sé la memoria, l’identità e il valore delle tradizioni tramandate di generazione in generazione.
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Tra le tante immagini che compongono il murale dei record di Franco Mascia a Tortolì, ce n’è una che colpisce in modo particolare per la sua forza evocativa: delle mani che chiudono con cura i culurgiones, il primo piatto tipico per eccellenza dell’Ogliastra. Un dettaglio che va ben oltre la semplice rappresentazione gastronomica, perché racchiude in sé la memoria, l’identità e il valore delle tradizioni tramandate di generazione in generazione.
Il murale, realizzato nella zona industriale di Tortolì, è una vera e propria opera monumentale: 432 metri di pittura che raccontano, attraverso figure e simboli, la storia della città e le persone che ne hanno segnato la crescita. In questo immenso racconto visivo, le mani che modellano la pasta diventano il simbolo della sapienza femminile, della quotidianità domestica e dell’orgoglio di una comunità che si riconosce nei suoi gesti più autentici.
Per questo il murale di Mascia ha scelto di raccontarli: perché nelle pieghe della pasta si riflette l’anima di un intero territorio.
Così, accanto ai volti, alle scene storiche e agli omaggi a chi ha contribuito allo sviluppo di Tortolì, il dettaglio delle mani che chiudono i culurgiones ci ricorda che l’identità di un popolo si costruisce anche a tavola, nei gesti quotidiani che diventano memoria collettiva.

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