Folla a Roma ai funerali di Michela Murgia nella Chiesa degli Artisti

In chiesa non c'erano fiori, per volere della scrittrice, solo una composizione vicino alla bara scelta da lei, con fiori di carciofo, limoni, peperoncino e mirto.
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Centinaia di persone, a Roma, per rendere omaggio e dare l’ultimo saluto a Michela Murgia, la nota scrittrice di Cabras scomparsa giovedì sera a 51 anni a causa di un carcinoma renale.
Nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo don Walter Insero, professore associato alla Pontificia università gregoriana e Cappellano presso la Rai dal 2004, ha celebrato la funzione, tra la commozione generale.
Quando è arrivato il feretro, fuori dall’edificio ci sono stati più di cinque minuti di applausi.
Dopo il funerale, alcuni amici di Michela Murgia hanno preso la parola per ricordarla, tra i quali Roberto Saviano, Lella Costa, Chiara Valerio. Presenti anche i membri della sua famiglia queer.
In chiesa non c’erano fiori, per volere della scrittrice, solo una composizione vicino alla bara scelta da lei, con fiori di carciofo, limoni, peperoncino e mirto. A chiudere la funzione, l’emozionante “No potho reposare”.
Fuori, in piazza del Popolo, in centinaia, al passaggio del feretro, hanno cantato “Bella ciao”, sventolando striscioni, cartelli e i libri della scrittrice.
Michela Murgia ha scritto fino all’ultimo: a breve uscirà postumo un suo libro sulla genitorialità.
Sospetto botulino dopo la Fiesta Latina tra Monserrato e Tortolì: otto ricoveri, indaga la Procura di Cagliari Chiedi a ChatGPT

Otto le persone ricoverate, sette a Cagliari e una, un bambino di 11 anni in condizioni gravi, a Roma. Altri tre casi sospetti sono in fase di accertamento.
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La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta, al momento contro ignoti, in seguito a diversi casi di sospetta intossicazione alimentare legati alla Fiesta Latina, evento tenutosi dal 22 al 25 luglio a Monserrato.
Otto le persone ricoverate, sette a Cagliari e una, un bambino di 11 anni in condizioni gravi, a Roma. Altri tre casi sospetti sono in fase di accertamento.
Le indagini, condotte dai carabinieri del NAS, si concentrano su una salsa guacamole confezionata, utilizzata in un chiosco di street food dove avrebbero mangiato tutti i pazienti colpiti.
L’evento era proseguito a Tortolì, in Ogliastra, ma al momento non risultano casi collegati in quella zona.
Tra le ipotesi di reato al vaglio, lesioni personali e distribuzione di alimenti pericolosi. Sono stati prelevati campioni per le analisi, ma le confezioni effettivamente usate a Monserrato erano già state smaltite.

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