Cardedu, purtroppo ancora nessuna notizia di Stefano Muceli, scomparso martedì
Il 58enne è stato visto per l’ultima volta nella zona di Perda Niedda: in azione da mercoledì soccorritori, carabinieri e tantissimi volontari
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Da martedì sera è scomparsa ogni traccia di Stefano Muceli, un 58enne allevatore di Cardedu.
Nonostante l’impiego di un elicottero e l’impegno delle squadre del Soccorso alpino e speleologico, del Soccorso alpino della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, insieme ai Carabinieri della compagnia di Jerzu e a numerosi volontari, le ricerche sono state sinora infruttuose.
L’area delle ricerche è concentrata nei pressi dell’ovile di proprietà del mancato, situato nella zona impervia della località Perda Niedda nel Comune di Cardedu, caratterizzata dalla presenza di fitta vegetazione e boschi, che rende ancora più difficili le ricerche dell’uomo.
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Sa Casada: il “budino dei pastori” della Sardegna che nasce dal latte dei primi giorni

La Casada è un prodotto che non si trova nei negozi: viene preparata in casa, in corrispondenza della nascita degli agnellini, ed è un piatto tipico delle festività.
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Tra le eccellenze gastronomiche più antiche e autentiche della Sardegna c’è sa Casada (o Colostra), conosciuta anche come il “budino dei pastori”, un prodotto tradizionale preparato esclusivamente con il colostro, il latte delle pecore dei primi giorni di lattazione. La sua origine si perde nella notte dei tempi, da quando i pastori iniziarono ad allevare pecore e a caseificare il loro latte.

Foto di Tore Orrù
La particolarità di questo prodotto è strettamente legata al tipo di latte utilizzato: il colostro coagula in cottura, mentre il latte delle mungiture successive no, rendendo impossibile la produzione della Casada. Per questo motivo i pastori lo separano dal latte destinato al formaggio, evitando di alterarne il sapore.
La Casada è un prodotto domestico e stagionale, che non si trova nei negozi: viene preparata in casa, in quantità limitate, soprattutto tra novembre e aprile, in corrispondenza della nascita degli agnelli sardi, con picchi durante le festività di Natale e Pasqua.
Esistono due varianti principali: “sa casada”, cotta direttamente sul fornello con zucchero e scorza di limone, e “sa colostra”, cotta a bagnomaria con zucchero e cacao. Un elemento fondamentale nella preparazione è il tempo di cottura, che deve permettere al budino di essere abbastanza compatto da reggere il cucchiaino, senza però asciugarsi eccessivamente. La rapidità della coagulazione varia in base al momento della mungitura: più vicino al parto, più veloce sarà la cottura.
Nel 2025, la denominazione ufficiale inserita nell’elenco dei prodotti tradizionali PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) è stata aggiornata da Casada a Casada – Colostra, riconoscendo così l’importanza del colostro nella preparazione di questo autentico simbolo della cultura pastorale sarda.
Si ringrazia per lo scatto Tore Orrù.
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