Lo sapevate? In Sardegna esiste un museo completamente dedicato ai menhir
La struttura museale è composta da sette sale, di cui ben sei sono interamente dedicate all’esposizione dei monoliti scolpiti, tra cui i famosi Barrìli I e Genna Arrèle I noti al grande pubblico.
Il Museo di Laconi si colloca come una delle principali strutture museali della Sardegna e presenta una vasta collezione di circa quaranta statue-menhir risalenti all’Età del Rame, frutto dei recenti scavi effettuati nel territorio circostante grazie alle ricerche del celebre archeologo E. Atzeni.
La struttura museale, costruita all’interno della pittoresca cornice delle vecchie carceri mandamentali risalenti al 1857, è composta da sette sale, di cui ben sei sono interamente dedicate all’esposizione dei monoliti scolpiti, tra cui i famosi Barrìli I e Genna Arrèle I noti al grande pubblico.
Le statue-menhir in mostra, comunemente indicate anche come “statue-stele”, rappresentano perfettamente la simbologia funeraria dell’epoca e presentano sulla facciata anteriore un’ampia varietà di figure antropomorfe, fra cui quella a forma di candelabro rovesciato, che simboleggia il mondo dell’oltretomba. Alcune statue-menhir presenti nella collezione, invece, sono state riconosciute come rappresentazioni femminili, mentre altre ancora non presentano elementi attribuibili a uno specifico genere. Una sezione del museo è riservata alla mostra di antiche ceramiche, manufatti litici e strumenti metallici trovati nell’area di diffusione delle statue-menhir durante le ricerche archeologiche.
In sintesi, il Museo di Laconi è un tesoro di storia antica e simbologia funeraria che offre al visitatore l’opportunità di immergersi completamente nel mondo affascinante dell’Età del Rame e scoprire il significato di simboli e immagini di un’epoca passata.
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Arbatax, l’ultimo saluto ad Angela Scanu nella Chiesa dove si sposò con Giorgio Mazzella
I familiari sono stati avvolti dal calore della comunità e dalla grande famiglia dei loro dipendenti
Questo pomeriggio si sono svolte le esequie di Angela Scanu nella Chiesa di Stella Maris ad Arbatax dove si sposò 40 anni fa con il marito Giorgio Mazzella.
Una folla commossa ha accompagnato l’ultimo viaggio della nota imprenditrice scomparsa a causa di un brutto male.
I familiari sono stati avvolti dal calore della comunità e dalla grande famiglia dei loro dipendenti. Alla fine delle messa celebrata dal parrocco Don Filippo Cortias, l’ex deputato Angelo Rojch ha ricordato commosso Angela descrivendo il suo impegno. Il figlio Attilio ha concluso ringraziando i presenti.
Il ricordo della sua gentilezza, il suo amore per la famiglia, per la natura e la sua terrà rimarrà indelebile in chi l’ha conosciuta.
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