Lo sapevate? Perché Bari Sardo ha questo nome?
Bari Sardo è uno dei centri più importanti d’Ogliastra, noto per le sue testimonianze archeologiche e il bellissimo territorio, ma sapete perché ha questo nome particolare?
Bari Sardo: un nome, una storia, un’identità tra mare, pietra e memoria.

Bari Sardo
Lo sapevate? Vi siete mai chiesti perché Bari Sardo si chiami così? Il suo nome, così singolare e suggestivo, racchiude un frammento importante della storia d’Italia, della Sardegna e di questo affascinante borgo ogliastrino. Bari Sardo è uno dei centri più noti dell’Ogliastra, adagiato tra colline fertili di vigneti e frutteti, con il mare da un lato e il silenzio delle rocce basaltiche dell’altopiano Teccu ‘e su Crastu dall’altro. Celebre per la qualità del suo artigianato tessile, con tappeti, arazzi, coperte e lini realizzati con maestria, il paese conserva un’identità forte e orgogliosa. Ma torniamo al nome: in origine si chiamava semplicemente Barì. Solo nel 1862, con un decreto del re Vittorio Emanuele II – il Regio Decreto n. 825 del 14 settembre – fu aggiunto l’aggettivo “Sardo” per distinguere il borgo dall’omonima città pugliese di Bari. L’aggiunta fu ufficializzata dalla Corte dei Conti il 22 settembre di quello stesso anno e rientrava in un’operazione più ampia che coinvolse ben 18 comuni tra Sardegna e Penisola, con l’obiettivo di rendere chiari e univoci i nomi nei documenti amministrativi e geografici. Nonostante ciò, il legame della comunità con il nome originario non si è mai spezzato: nel 2010 il consiglio comunale deliberò all’unanimità il ritorno ufficiale, almeno nella lingua sarda, al nome di sempre: Barì. Un gesto simbolico ma potente, che sancisce l’importanza della memoria, della lingua e dell’identità locale. Le radici storiche di Bari Sardo affondano nell’Alto Medioevo, quando gli abitanti delle coste, minacciati da incursioni di Vandali e Saraceni, si rifugiarono più all’interno, a quattro chilometri dalla riva. Il borgo entrò a far parte del giudicato di Cagliari fino al 1258, poi di quello di Gallura e successivamente della Repubblica di Pisa. Dal 1324 divenne parte del Regno di Sardegna e infine, nel 1861, del Regno d’Italia.
Oggi Bari Sardo conta circa quattromila abitanti e conserva intatto il suo fascino rustico: case in pietra, ville coloniche, antichi ovili, torri spagnole e la maestosa chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Monserrato, considerata tra le più belle dell’intera isola per i suoi marmi pregiati e la sua imponenza. Altre chiese meritano attenzione: quella di Santa Cecilia, un tempo campestre ora parte del tessuto urbano, quella di San Giovanni nella frazione marina – da cui parte la suggestiva processione di luglio – e la chiesetta di San Leonardo, immersa nel verde, costruita nel XVI secolo. Ma Bari Sardo è anche terra di archeologia: qui si trovano le domus de janas di Pizzu ‘e Monti e Funtana su Rettore, ben 14 nuraghi, tra cui il più noto è Sellersu, e le tombe dei giganti di Canali, Uli e Pitzu Teccu. In epoca romana la zona ospitava il presidio Custodia Rubriensis, dal nome dei protosardi Rubrensi che abitavano il territorio. Simbolo per eccellenza del paese è però la Torre di Barì, costruita dagli aragonesi tra il 1572 e il 1639 su uno sperone roccioso a picco sul mare. Alta quasi 13 metri e larga 11 alla base, vegliava su un tratto di costa lungo 15 chilometri, da Capo Bella Vista a Sferracavallo. Dopo la guerra, la spiaggia ai suoi piedi venne divisa simbolicamente in due aree: a nord il mari de is ominis, a sud il mari de is feminas, quando uomini e donne frequentavano il mare in spazi separati. Poco più a sud si trova la meravigliosa Sa Marina Tramalitza, poco affollata, con sabbia chiara e acque cristalline dalle sfumature verdi. E poi c’è Cea, una delle perle dell’Ogliastra che in parte ricade nel territorio di Barì: un chilometro abbondante di sabbia bianca e soffice, fondale basso e trasparente, scogli scolpiti dal tempo e due faraglioni rossi, is Scoglius Arrubius, che spuntano dal mare a 300 metri dalla riva, diventati simbolo iconico di questa località. Bari Sardo è un nome che oggi racconta molto più di una semplice distinzione geografica: parla di una comunità che ha saputo custodire il proprio passato, valorizzare la propria cultura e affermare con forza la propria identità.
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