Lo sapevate? A San Sperate venne trovata la “maschera ghignante”: ecco cosa rappresenta

Ormai conosciutissima, fu rinvenuta nel 1876 in Bia de Deximu Beccia a San Sperate e attualmente si trova nel Museo Archeologico nazionale: ecco a quale periodo appartiene e cosa rappresentava per gli antichi
E’ nelle tombe che sono state trovate molte delle testimonianze sulla civiltà punica che sono in nostro possesso.
Da una tomba a Sant’Antioco ( l’antica Sulcis) è stata rinvenuta la testa in terracotta di un giovane dio, mentre in una tomba a San Sperate, a pochi chilometri da Cagliari, è stata trovata la nota “maschera ghignante” che con gli occhi sbarrati, le grandi orecchie, la smorfia della bocca, gli anelli e i tatuaggi, serviva sicuramente ad allontanare gli spiriti maligni.
Alcuni studiosi hanno invece ipotizzato che fosse una vera e propria maschera da applicare sul volto, usata durante cerimonie a sfondo magico.
Questa maschera ghignante di argilla beige è risalente al VI – V sec. a.C.
Fu rinvenuta nel 1876 in Bia de Deximu Beccia a San Sperate e attualmente si trova nel Museo Archeologico nazionale. Costruita in terracotta, è alta 18 cm e ha ormai acquisito un valore simbolico per le antichità di San Sperate ed è presente in tutti i più rilevanti trattati che trattano argomenti relativi alla cultura fenicia e punica.

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