Lo sapevate? Circa 15mila anni fa in Sardegna viveva l’elefante nano.

Per la precisione era un mammut sardo, un piccolo proboscidato vissuto in Sardegna e probabilmente anche in Corsica durante il Pleistocene. Era alto circa 150 cm al garrese. Il mammut sardo è l’unico mammut endemico d’Italia ed è stato ritrovato in diverse zone dell’Isola.

Resti fossili furono rinvenuti ad Alghero (Tramariglio), Gonnesa (Funtana Morimenta) e nel Sinis (Capo San Marco). Purtroppo i resti di questo animale sono piuttosto frammentari, infatti oltre a sporadici ritrovamenti di denti isolati, l’unico esemplare di cui possediamo parte dello scheletro è quello ritrovato a Gonnesa alla fine del 1800. Di esso sono stati recuperati alcuni frammenti degli arti, del bacino, alcune vertebre, costole e la mandibola. Parte dei resti è andata dispersa, altri sono finiti in musei esteri ed altri ancora in musei italiani. I calchi di buona parte delle ossa ritrovate a Gonnesa sono oggi esposti nel Museo dei Paleoambienti Sulcitani di Carbonia.

Un video straordinario, realizzato dai volontari dell’Osservatorio Astronomico di Monte Armidda Ferdinando Caliumi, ci regala uno spettacolo unico: il nostro viaggio intorno al Sole ripreso con maestria, mentre sullo sfondo svetta Perda ‘e Liana, la sentinella dell’Ogliastra. Un connubio perfetto tra cielo e terra, scienza e meraviglia.

Un’opera che testimonia la passione dei volontari e l’importanza di questo presidio astronomico nel cuore della Sardegna.

Ricordiamo che a luglio e agosto l’Osservatorio è aperto tutti i giorni feriali, solo su prenotazione al numero 380 368 8198.

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