Giallo a Sestu: 37enne trovata morta in casa, partite le indagini

Si indaga su un possibile omicidio. Sul posto i carabinieri, il 118 e il medico legale per chiarire quanto successo alla 37enne.
canale WhatsApp
Ogni giovedì pomeriggio, nell’antico ex Collegio dei Gesuiti di Oliena, il tempo sembra fermarsi. La mostra “Ilos de seda e de oro” apre le sue porte non solo come percorso espositivo, ma come esperienza viva: i visitatori possono assistere dal vivo al lavoro delle ricamatrici, chine sui telai, mentre intrecciano fili di seta e d’oro in motivi floreali e geometrici, proprio come si faceva secoli fa.
Foto Gabriele Doppiu
Si entra in punta di piedi in un silenzio operoso, dove le mani esperte guidano l’ago con la precisione di un artigiano e la grazia di un artista. È il momento in cui il patrimonio culturale di Oliena non si limita a essere raccontato: prende forma davanti agli occhi.
Foto Palmira Effe
“Il giovedì è il giorno in cui la mostra respira di più,” raccontano dal presidio turistico Galaveras. “Non si osservano solo abiti finiti, ma si assiste alla nascita stessa di queste opere d’arte, tramandate di generazione in generazione.”
Foto Palmira Effe
“Ilos de seda e de oro” è un percorso interattivo dedicato al costume tradizionale di Oliena, alla sua storia e al prezioso lavoro di ricamo che ancora oggi vive nelle case del paese. In mostra oltre cento abiti tradizionali, dal 1700 a oggi, donati dalle famiglie locali: creazioni che sembrano fatte con magia, vere e proprie opere d’arte che esprimono un sapere antico custodito e tramandato. “La plissettatura delle gonne in orbace, il ricamo raffinato dei corpetti, i mucadores (scialli) e i copricapo raccontano un senso di appartenenza radicato, capace di legare passato e presente.
Foto Palmira Effe
All’interno delle sale dell’ex Collegio dei Gesuiti, l’allestimento curato da Stefano Resmini con installazioni di Guido Beltrami trasforma i costumi in protagonisti di una narrazione immersiva: tuniche disposte in cerchio come in un ballo, vesti del lutto raccolte in silenzio, corpetti sospesi, scarpette adagiate su tappeti di erbe mediterranee. Il cuore emozionale del percorso è la stanza dei mucadores, esposti come reliquie in un altare immaginario, tra colori vividi, motivi floreali e fili dorati.
Opera di Nina Monne. Foto Palmira Effe
La mostra dialoga anche con l’arte contemporanea: le opere di Liliana Cano e Nina Monne e la stanza immersiva “Il respiro dei fiori” uniscono tradizione, tecnologia e poesia visiva.
Info utili:
Dove: Ex Collegio dei Gesuiti, via Bisi – Oliena (NU)
Quando: Dal martedì alla domenica, ore 16:00-19:00. Fino al 3 novembre 2025
Ogni giovedì pomeriggio: ricamatrici al lavoro dal vivo
Galaveras – 0784 286078
[email protected]